Cibo di qualità per cani speciali: rinnovato l'accordo tra Fondazione Capellino e Unità Cinofile Antiveleno
La collaborazione è iniziata nel 2013 con il primo progetto LIFE WolfAlps e coinvolge anche il Parco Alpi MarittimeSono sette i cani - con altrettanti compagni umani - e sei gli enti che collaborano nella lotta contro un crimine crudele e vergognoso: l'avvelenamento. Questi binomi si sottopongono a sessioni di addestramento impegnative ma allo stesso tempo divertenti e fondamentali non solo per imparare come cercare e segnalare la presenza, ad esempio, di bocconi avvelenati, ma anche per il legame conduttore-cane; in questo modo le Unità Cinofile Antiveleno (UCA) contribuiscono alla tutela della fauna selvatica e degli animali domestici.
Ma oltre alla qualità dell'addestramento, bisogna curare anche l'alimentazione e questo è reso possibile grazie alle donazioni di Fondazione Capellino, ente commerciale senza scopo di lucro che ha come finalità la salvaguardia della biodiversità. La Fondazione ha infatti deciso di continuare la collaborazione, iniziata nel 2013 con il primo progetto LIFE WolfAlps e continuata fino al 2024 anche con il successivo LWA EU, con le UCA delle Aree Protette Alpi Marittime, Alpi Cozie, del Po Piemontese, della Polizia Provinciale di Brescia e del Nucleo di Vigilanza Faunistica e Ambientale della Regione Liguria. Grazie alla Fondazione, i cani delle Unità Cinofile Antiveleno trovano nelle loro ciotole pet food di alta qualità Holistic Almo Nature.
Giovedì 6 marzo un rappresentante di Fondazione Capellino, insieme a due giornalisti di Dogsportal, ha incontrato le Unità Cinofile Antiveleno quasi al completo per scoprire di cosa si occupano queste coppie “a sei zampe” nel quotidiano, per comprendere l’importanza del legame tra il conduttore e il cane e per un momento di formazione e training dei binomi.
Ma chi sono le nostre Unità "a sei zampe"?
Luna, razza épagneul breton, e Maya, pastore australiano, coi loro conduttori Bonicelli e Brino dalle Aree Protette Alpi Cozie, insieme a Myrtille, pastore australiano condotto da Geymonat delle Aree Protette del Po Piemontese, e al bracco francese dei Pirenei (allevamento San Donato) Argo con Colombo delle Aree Protette Alpi Marittime; e poi i tre cani di razza drahtaar: Sax, Sole e Virgilio, rispettivamente condotti da Giacchino della Regione Liguria, Tavelli della Polizia Provinciale di Brescia e Bottaro, addestratrice cinofila ENCI e consulente esterno dell'ormai concluso progetto LIFE WolfAlps EU che si è occupata dell'addestramento e preparazione di molte di queste Unità.
I bocconi avvelenati rappresentano una delle minacce più gravi per la conservazione della fauna selvatica e degli animali domestici. Queste esche letali causano un effetto domino a lungo termine che può colpire anche l'uomo. Le preziose Unità Cinofile Antiveleno svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione e nell'intervento tempestivo contro questo drammatico problema: operative sul territorio, garantiscono un'azione estesa contro l'uso delle esche velenose, proteggendo sia la fauna selvatica che i nostri animali domestici.
c.s.

parco Alpi Marittime