Clima secco e niente neve, prolifera la processionaria: i consigli del Parco Alpi Marittime
Indicazioni e precauzioni utili agli escursionisti che percorrono le zone in cui è presente l'infestanteClima secco, assenza di neve al suolo, temperature sopra la media favoriscono il proliferare della processionaria. Un parassita che può causare diversi tipi di problemi ad escursionisti e anche ai loro animali da compagnia condotti in gita.
Considerata la diffusione della specie e la difficoltà di eseguire interventi di contenimento, il Parco Alpi Marittime segnala il pericolo e offre alcuni suggerimenti per ridurre il rischio di incorrere in allergie, irritazioni cutanee e problemi respiratori durante una camminata nelle zone infestate. La processionaria è una farfalla (Traumatocampa pityocampa) ma è il bruco a causare problemi a persone ed animali. La larva del lepidottero infestante è già in attività o sta per farlo. È in uscita dai nidi (grandi sfere filamentose bianche sui rami delle piante che sembrano batuffoli di cotone) e percorrendo in fila indiana sentieri e pendii delle zone boscate, in particolare dal pino.
La proliferazione della specie che interessa molte zone delle vallate cuneesi e delle Aree Protette Alpi Marittime si avvantaggia del clima mite. Il freddo è infatti un fattore limitante per la processionaria. Dieci giorni consecutivi con temperature sotto lo zero sono in grado di ridurre lo sviluppo dell'infestante. Condizioni comuni un tempo nei nostri territori ma sempre più rare a causa della crisi climatica in corso.
L’insetto che allo stadio larvale si ciba delle foglie è chiaramente dannoso per le piante e potenzialmente pericoloso per l’uomo e per gli animali. Con un minimo di precauzioni e protezioni si possono attraversare le zone infestate senza incorrere in alcun problema.
Come riconoscerle?
Le larve a maturità raggiungono i 30-40 millimetri e hanno il capo nero con leggera peluria gialla. Il corpo è grigio dorsalmente e giallo-bruno ventralmente. Sul dorso, le larve, hanno tubercoli con peli arancio e tra questi altri, più corti, color rosso-fulvo. Questi ultimi sono molto urticanti e, liberati nell’ambiente o per contatto diretto, provocano irritazioni cutanee, alle mucose, alle vie respiratorie di uomini e animali.
In caso di presenza di processionaria del pino è necessario:
• evitare di sostare sotto i pini o altre conifere.
• Non avvicinarsi alle piante che presentano nidi di processionarie e alle larve in processione.
• Non toccare a mani nude nidi, larve e la corteccia di alberi infestati.
• Non fare lavori che possano diffondere nell’aria i peli urticanti (ad esempio: rastrellare foglie o sfalciare l’erba senza protezioni).
• Proteggersi con cura se si intendono asportare i nidi.
• In caso di contatto lavarsi subito con acqua e sapone (compresa la testa) e lavare gli indumenti indossati a temperatura elevata (almeno 60°) evitando di maneggiare i vestiti a mani nude.
• In caso di irritazioni rivolgersi immediatamente al medico.
• Tenere i cani al guinzaglio corto e e controllare attentamente il percorso evitando contatti con l’infestante. Il domestico leso sul muso dalle larve diventa nervoso, deglutisce ripetutamente, cerca di toccarsi la bocca con le zampe e può presentare ipersalivazione, edema linguale e facciale, problemi respiratori, vomito se la larva viene ingerita e reazioni infiammatorie sulla pelle, le mucose e sulla lingua. In tal caso è necessario contattare prima possibile un veterinario.
Il ciclo biologico
La processionaria compie una generazione l’anno. Gli adulti sfarfallano a luglio. Dopo l'accoppiamento, le femmine possono volare anche per diversi chilometri per deporre le uova sistemate a manicotto intorno a coppie di aghi dei rami alti della pianta. Le uova schiudono alla fine d’agosto e le larve cominciano a rodere le foglie rimanendo unite tra loro tessendo una sottile tela di fili sericei.
Man mano che le larve crescono la tela si fa più fitta e resistente, fino a trasformarsi, a settembre, in un vero nido nel quale le larve superano l'inverno. Con temperature superiori a 0° C le larve si spostano in fila indiana seguendo la traccia sericea emessa dalla larva che guida la processione, per nutrirsi degli aghi. Col terzo stadio d’età si formano i microscopici peli urticanti poi, verso febbraio-aprile (quest'anno già a dicembre), ultimato lo stadio evolutivo, le larve scendono al suolo e trovato il punto adatto, vi penetrano per 8-10 cm per imbozzolarsi.
c.s.
VALDIERI parco Alpi Marittime - processionaria