Coldiretti: ‘La fauna selvatica provoca 700mila euro di danni ogni anno all’agricoltura cuneese’
Il 63% delle perdite sarebbe imputabile ai cinghiali, responsabili anche di 200 incidenti stradali in media: ‘La caccia di selezione è una misura necessaria’Dopo lo stop imposto dall’emergenza coronavirus, si è riaperta la possibilità di praticare la caccia di selezione al cinghiale nel periodo compreso tra il 16 maggio 2020 e il 15 marzo 2021, secondo quanto stabilito dalla giunta regionale. Coldiretti chiede che tutti gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e i Comprensori Alpini (CA) procedano rapidamente alla messa a punto dei Piani di prelievo selettivo da presentare alla Regione.
È necessario invertire urgentemente il trend che nella nostra Provincia - rimarca Coldiretti Cuneo - vede sopra a quota 700.000 euro all’anno l’ammontare dei danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica. Il 63% di questi è imputabile a cinghiali, responsabili anche di 200 incidenti stradali dichiarati in media ogni anno dai cuneesi.
“Il via libera alla caccia di selezione è una misura assolutamente necessaria - commenta il delegato confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo - dopo che nelle ultime settimane, con i territori ancor meno presidiati, abbiamo assistito al proliferare di cinghiali e fauna selvatica nelle nostre campagne fino addirittura alle porte delle città e sulle strade principali, con gravi rischi per la sicurezza dei cittadini, di chi trasportava generi alimentari e dei soccorsi medici”.
“Ci aspettiamo ora - aggiunge Moncalvo - che gli ATC e i CA, soprattutto nelle aree in cui si registrano maggiori danni alle produzioni agricole, responsabilmente si attivino con urgenza e presentino le proposte di Piano di prelievo selettivo al fine di contenere i danni sul nostro territorio. Oltre all’incolumità delle persone, sono in gioco i raccolti delle campagne che, ancor più in questa fase, rappresentano una fonte di approvvigionamento alimentare essenziale insieme al frutto del lavoro dei nostri imprenditori che, nonostante le difficoltà, non si sono mai fermati e hanno continuato a produrre cibo”.
c.s.
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