"Com'è possibile non riuscire a mandare un documento da Ceva a Cuneo nell'arco di dieci giorni?"
Una lettrice ci scrive per raccontare la difficoltà avuta nel ritirare un referto radiodiagnostico all'AslCN1: "La normalità non può e non deve essere questa"Riceviamo e pubblichiamo.
Caro direttore,
scrivo la presente per raccontare cosa può succedere quando si deve ritirare un referto radiodiagnostico presso l’ASL CN1.
A fine gennaio è stata prescritta a mia madre una TAC toracica il cui referto avrebbe poi dovuto essere presentato alla successiva visita di controllo presso l’ambulatorio delle interstiziopatie di Cuneo in data 6 aprile. Malgrado numerosi tentativi, non è però stato possibile prenotare l’appuntamento a Cuneo e pertanto il 24 marzo mia madre, con tutte le difficoltà legate alle sue patologie pregresse, si è recata all’ospedale di Ceva (a 80 km da casa) per sottoporsi all’esame prescritto. Arrivata allo sportello accettazione dell’ospedale di Ceva, nonostante in fase di prenotazione avesse specificato la necessità di ritirare l’esito dell’esame entro il 6 aprile, le è stato risposto che il referto sarebbe stato disponibile per il ritiro presso l’ASL di Cuneo – Via Carlo Boggio solo dal 7 aprile in poi mentre avrebbe potuto essere ritirato presso lo stesso ospedale di Ceva dal giorno successivo all’esecuzione dell’esame.
Siccome ci è sembrato assurdo che il referto in questione ci mettesse più di 10 giorni per arrivare a Cuneo, abbiamo scritto una mail di reclamo all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ASL CN1 chiedendo spiegazioni. In data 28 marzo siamo quindi stati contattati telefonicamente dall’URP di Mondovì che ha preso in carico il problema e il giorno successivo ci ha comunicato che il referto sarebbe stato subito spedito dall’ospedale di Ceva all’ASL di Cuneo – Via Carlo Boggio. Nei giorni successivi l’URP ci ha ricontattato dicendo che il referto non era ancora arrivato a Cuneo ma che entro il fine settimana sarebbe stato consegnato. Lunedì 4 aprile abbiamo dunque contattato l’ASL di Via Carlo Boggio per avere conferma, ma purtroppo ci è stato risposto che il referto non era ancora giunto presso la loro sede. Esasperati da questa situazione e non sapendo nemmeno più dove poter ritirare il referto abbiamo contattato nuovamente l’URP, ma l’operatore ci ha comunicato di poter tuttalpiù far stampare una copia del referto presso l’ospedale di Mondovì dove abbiamo dovuto recarci infine per il ritiro.
Ora ci chiediamo come sia possibile nel 2022, con corrieri, mail e tecnologia a disposizione non riuscire a spostare un documento da Ceva a Cuneo nell’arco di 10 giorni? Crediamo che un tale lasso di tempo sarebbe giustificato solo se il trasporto dei referti fosse affidato a piccioni viaggiatori!
Purtroppo dobbiamo constatare da parte dell’ASL una profonda mancanza di rispetto nei confronti dei pazienti, oltretutto anziani e non sempre in salute, da cui si pretendono spostamenti per mezza Provincia Granda sia per effettuare gli esami che successivamente per ritirare i relativi esiti. Pur ringraziando gli operatori dell’URP che hanno tentanto di risolvere il problema, abbiamo la sensazione che questo purtroppo non sia un caso isolato perciò invitiamo i signori che occupano i piani alti dell’ASL a ricercare la causa di questi disservizi e a prendersi la responsabilità di risolvere questa situazione veramente inconcepibile ai giorni nostri.
Una simile disorganizzazione in un’azienda privata comporterebbe delle conseguenze dirette invece quando si tratta di un servizio pubblico ci si sente ormai rassegnati a queste inefficienze, ma la normalità non può e non deve essere questa!
In fede
Cristina Arneodo
Redazione
CUNEO Aslcn1