Con l’alpeggio nel cuore: la storia della famiglia Lando
Tra tradizione e modernità, gestiscono un allevamento di oltre 200 mucche a Caraglio e saranno protagonisti di un documentario“Il campanaccio delle mucche rappresenta la transumanza, il viaggio. Quel viaggio che ogni estate porterà le mucche, da valle, negli alpeggi di alta montagna. Un oggetto prezioso per tutti quelli che conoscono la cultura della pastorizia: richiamo per gli animali ma anche, se decorato, simbolo di agiatezza e competenza di un allevatore”. Con questo racconto, Andrea Lando ci ha spiegato il significato del campano da pascolo che poi, è il filo conduttore di tutta questa storia. Andrea, sua moglie Sabina, Insieme ai figli Francesco di 16 anni e Cristian di 12, portano avanti l’azienda agricola e l’allevamento di oltre 200 mucche a Palazzasso (Caraglio) tra le valli Grana e Maira. Una famiglia di malgari che ha saputo coniugare tradizione e cultura di un territorio con le nuove aperture di cui hanno bisogno le nuove generazioni. Giovani, solari e innamorati del proprio lavoro. Sicuramente diversi dall’idea tradizionale dei pastori di montagna.
Li abbiamo scoperti in occasione della presentazione sul palco dell’ATL del Cuneese, del docufilm “Verrà un’altra estate” al quale sta lavorando Marco Ottavio Graziano, regista e giornalista Mediaset. Protagonista la famiglia Lando, la transumanza, il lavoro negli alpeggi ma, in particolare, il piccolo Cristian con la sua mucca Albina che si fa salire in groppa dal bambino per giocare e il campanaccio tanto desiderato. Raggiunti in quella che sembra una fattoria-oasi per mucche con molte “nursery” accoglienti e pulite che ospitano tantissimi vitelli di ogni età.
Conosciamo il padre, Andrea, ha 45 anni e fa il malgaro come suo padre prima di lui, ma nel 2000 ha ingrandito l’allevamento facendo un salto di qualità con oltre 200 capi di Razza Piemontese e Pezzata Rossa. Sabina, la madre, solare e sorridente gestisce questa famiglia tutta maschile e tutta dedita al lavoro con il bestiame: “Quando finiscono le scuole lasciamo ci trasferiamo per 4 mesi a San Michele di Prazzo dove abbiamo una casa grande e dove ogni mattina, alle 5,30 suona la sveglia, facciamo colazione, mungiamo le mucche, mio marito poi fa il formaggio, mentre io seguo il caseificio e i ragazzi accudiscono le mucche in alpeggio. La sera a letto presto ma a volte ci guardiamo anche dei film”. Ma come sono diventati il soggetto di un documentario? “Grazie a Confagricoltura e Atl, che con il presidente Bernadi, sono venuti da noi per riprendere la transumanza dalle telecamere di MAG-Studio aperto. Graziano vedendo le immagini rimase colpito dal regalo di Cristian per la comunione: un campanaccio da mucche”, ricorda Andrea, mentre Cristian, tutto felice, ci tiene a sottolinearci che “la splendida sorpresa fatta dagli amici è stata meglio di mille giochi elettronici”. Una risposta sorprendente per un bambino di 12 anni e allora indaghiamo: “Sì, ho la PlayStation e ho il telefonino, ma tanto in alpeggio non prende la linea e io mi diverto molto di più a seguire le nostre mucche che hanno tutte un nome e un carattere speciale”. Francesco, il più grande, conferma di voler continuare l’attività di famiglia appena finirà le superiori a Cuneo, e ci confida che tanti amici lo ammirano e vorrebbero fare lo stesso lavoro, come Geremia, il suo miglior amico: “Che dalla terza elementare ogni estate passa con noi alcune settimane in alpeggio a giocare e a seguire con noi le mucche. Casa nostra è sempre aperta agli amici”. Ma le vacanze riuscite a farle gli chiedo? “I mesi negli alpeggi della Valle Maira sono già una vacanza stupenda con una natura che cambia ad ogni scorcio – ci spiega Sabina – abbiamo provato una volta a partire per la Camargue per 1 settimana ma, dopo solo 3 giorni, siamo tornati indietro preoccupati che le nostre mucche non stessero bene”.
IL REGISTA DI “VERRÀ UN’ALTRA ESTATE”
Marco Ottavio Graziano, regista e autore, insieme al figlio Andrea, del documentario sulla famiglia Lando che verrà presentato ai festival internazionali di cinematografia. La produzione tornerà a giugno nel cuneese, per girare la seconda parte di “Verrà un’altra estate” con nuove riprese della transumanza. Contattato telefonicamente, ci ha spiegato di essere “rimasto colpito dalla naturalezza, semplicità e cultura del territorio trasmessa dalla famiglia Lando, ma in particolare, dal rapporto di Cristian con Albina, la sua mucca speciale. Un bambino moderno e solare, ma che per la sua comunione invece delle scarpe all’ultima moda sognava un campanaccio tutto suo”. Il campanaccio nel mondo degli allevatori è il simbolo della tradizione del viaggio degli animali, da e per l’alpeggio, ma se decorato è anche un riconoscimento di una stagione di successo. “La famiglia Lando mi ha regalato un campanaccio e un bastone da pastore personalizzati con il mio nome e per me rappresentano un dono speciale, due oggetti preziosi che ho esposto nel mio salotto - ha ricordato ancora Graziano - . Con loro si è instaurato un feeling particolare e non vedo l’ora di tornare nella splendida valle Maira che mi hanno fatto scoprire”.
Chiara Carlini
CARAGLIO lando