Si è concluso a Cuneo il Festival internazionale Age Against the Machine
Un evento che affronta il tema dell’ageismo, i pregiudizi e le discriminazioni che colpiscono le persone in base alla loro età, in particolare gli over 65Si è concluso sabato 12 aprile a Cuneo il Festival internazionale Age Against the Machine, un’esperienza di Teatro sociale e di comunità unica nel suo genere, che ha visto la partecipazione di realtà provenienti da Danimarca, Polonia, Portogallo e Serbia insieme alla compagnia ospitante Dispari Teatro. Un evento straordinario non solo per la varietà delle provenienze, ma soprattutto per il tema affrontato: l’ageismo, ovvero i pregiudizi e le discriminazioni che colpiscono le persone in base alla loro età, in particolare le persone over 65.
Le cinque compagnie hanno portato in scena spettacoli frutto di laboratori teatrali intergenerazionali, strettamente connessi ai territori di provenienza, che hanno dato vita a produzioni originali, capaci di comporre, insieme, un discorso articolato, ricco di significati e al contempo fruibile da un pubblico eterogeneo. Il pubblico cuneese, infatti, ha reagito con grande entusiasmo: studenti e studentesse delle scuole secondarie insieme a persone diverse per cultura, condizione ed età, hanno partecipato attivamente, contribuendo all’approfondimento del tema, con domande e interventi, che hanno generato vivaci dibattiti al termine di ogni rappresentazione.
Ogni Paese coinvolto ha proposto la propria lettura dell’ageismo, portando alla luce specificità e difficoltà locali, ma anche stimolando un confronto utile per riflettere sulla situazione a livello europeo. Grazie a questo festival, il pubblico cuneese, non sempre avvezzo ad un confronto con esperienze internazionali, ha potuto assistere a spettacoli che hanno saputo fondere linguaggi e sensibilità diverse, attorno a un tema universale.
Age Against the Machine è un progetto europeo promosso all’interno del programma CERV - Network of Towns, che vede Dispari Teatro/Compagnia il Melarancio come partner artistico italiano, insieme a: Nordisk Teaterlaboratorium/Odin Teater (Holstebro, Danimarca), Teatr Brama (Goleniów, Polonia), Universidade de Évora (Portogallo), Croce Rossa Serba e Trupa Drz Ne Daj (Novi Sad, Serbia), quest’ultima in qualità di capofila.
Il progetto prevede un festival in ciascuna delle città partner: dopo Holstebro e Cuneo, sarà la volta di Évora (Portogallo), poi Goleniów (Polonia) e, infine, Novi Sad (Serbia). La conclusione è prevista per l’inizio del 2026, con una conferenza finale a Belgrado, dove la Croce Rossa Serba presenterà un documento con raccomandazioni e buone pratiche come eredità del progetto, rivolto a decisori politici, media e stakeholder a livello nazionale ed europeo.
Il processo sarà inoltre monitorato, in termini di efficienza metodologica e innovazione, dall’Università di Évora, che curerà una pubblicazione scientifica con l’obiettivo di delineare una nuova metodologia teatrale sostenibile e replicabile.
c.s.

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