Continua l'avventura di Giovanni Panzera in Scandinavia
L'ambasciatore del cicloturismo cuneese nel mondo prosegue nella nuova tappa del progetto "Pedalando tra le aquile"Giovanni Panzera, con bici e carrello al seguito, continua la sua avventura sulle strade più alte e spettacolari della Scandinavia. È lo stesso Giovanni a raccontare come sta procedendo: “Raggiunto l’altipiano di Dovrefjellet per un giorno ho lasciato la bici a riposo e vista la stupenda giornata, con Teresio abbiamo messo lo zaino in spalla e ci siamo incamminati sulle montagne alla ricerca del muskox ovvero il bue muschiato – uno dei più rari mammiferi artici – che è stato reintrodotto in questa zona negli anni ’50 dopo che una caccia intensiva ne aveva portato la sua estinzione".
“Qui le montagne sono molto diverse dalle nostre – continua Teresio – si tratta di una enorme serie di colline erbose e rade che superano i mille metri di altezza e proprio a causa della loro conformazione si viene ingannati dalle distanze, si cammina tanto e sembra di essere sempre quasi allo stesso punto. Proprio per la sua vastità è molto difficile avvistare questo mammifero artico. Durante la nostra ricerca abbiamo incontrato due escursionisti che grazie al loro binocolo ne avevano avvistati tre, ma molto lontani. Senza perderci d’animo abbiamo continuato il nostro cammino e poi grazie al teleobiettivo e lo zoom della telecamera siamo riusciti a portarli più vicini a noi, è stata una grande emozione incontrare questi monumenti della natura che pesano oltre 300 kg".
“Ripresa la bicicletta - dice Giovanni - sono ripartito pedalando verso il prossimo obiettivo: la strada più alta della Svezia, 'Flatruet', questo il nome, un luogo posto a 975 metri di altitudine raggiungibile dopo 25 km di strada sterrata. Sono salito con il mio solito passo e la sicurezza datami dalla mia bici Gravel della CBT di Cuneo in un ambiente surreale. Per la maggior parte del percorso sono stato completamente allo scoperto, tra me e il cielo plumbeo e a tratti minaccioso non un albero, solo radure ricoperte da muschio e arbusti, un vento gelido e una temperatura che non ha superato gli 8°. A segnalare che avevo raggiunto il punto più alto un cippo, posizionato il 31 luglio del 1938 che sottolinea questo record di altitudine di una strada svedese. Purtroppo il meteo quest’anno è molto variabile con un continuo altalenarsi di pioggia e rovesci intensi con temperature tra i 12 e 14° a momenti di sole dove la temperatura si impenna improvvisamente a 23/24°, un clima veramente pazzo. Poi è stata la volta di un altro dei traguardi di questo lungo pedalare: il Circolo Polare Artico. Per raggiungerlo ho dovuto faticare non poco per i continui saliscendi che mi hanno obbligato continuamente a cambiare ritmo. Comprendo che quando sono state realizzate queste strade erano periodi in cui l’unica soluzione era seguire l’andamento del terreno, però tutti questi saliscendi sono veramente tanti. L’emozione di raggiungere il Circolo Polare Artico è sempre grandissima, anche se per me questa non è la prima volta. C’è solo un cartello a ricordarmi che qui passa il parallelo a 66°33′49″ di latitudine nord. Da questo luogo immaginario il mondo si trasforma, la natura si trasforma, si entra a pieno titolo nel misterioso e affascinate mondo dell’Artico. Ed è da questo punto che nel mese di giugno il sole rimane sopra l’orizzonte per 24 ore “il sole di mezzanotte” e che durante l’inverno non sale mai oltre l’orizzonte, il famoso 'inverno artico'. Questa è la terra del popolo Sami comunemente chiamati Lapponi, presenti ancora oggi in Norvegia, Svezia e Finlandia. Ciò che continua ogni giorno a colpirmi è la natura con i suoi forti contrasti che qui manifesta tutta la sua grandiosità. Pedalo attraverso centinaia di km. su montagne ricoperte interamente da foreste. Sovente mi chiedo se mai uomo le abbia esplorate e quali segreti nascondono al loro interno. Pedalando su queste strade solitarie, ho molto tempo per pensare e riflettere su me stesso e sul grande significa to del viaggiare. Mi attendono ancora nuove salite e nuove emozioni che mi porteranno in Finlandia e poi in Norvegia. I km da percorrere sono ancora molti ma “Pedalando tra le aquile“ continua con forza ed entusiasmo".
c.s.
CUNEO scandinavia