Crescita lenta per le imprese artigiane piemontesi
I dati relativi al trimestre aprile-giugno 2018 resi noti dalla Camera di CommercioL’artigianato rappresenta una realtà estremamente importante e dinamica nel nostro Paese che conta oltre 118 mila realtà imprenditoriali, concentrate in particolare in Lombardia, Emilia Romagna e in Piemonte, regione in cui il peso delle aziende artigiane sul totale delle imprese supera il 27%.
Il secondo trimestre del 2018 si chiude all’insegna della stabilità per il tessuto artigiano regionale. Dall’analisi dei dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi emerge, infatti, come nel secondo trimestre dell’anno, a fronte di un tasso di crescita debolmente positivo (+0,31%) registrato per le imprese piemontesi complessivamente considerate, il comparto artigiano, in linea con quanto avvenuto a livello nazionale, abbia realizzato un lieve incremento della propria base imprenditoriale (+0,16%).
“Il risultato che questo II trimestre 2018 ci consegna non è entusiasmante: le imprese artigiane continuano a non superare il guado della ripresa, in linea con il resto del tessuto produttivo regionale. Le aziende di questo comparto, per lo più piccole e poco strutturate, hanno bisogno di un’attenzione maggiore e di politiche ad hoc più incisive e focalizzate sulle loro necessità”, dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte.
Nel periodo aprile-giugno 2018, sul territorio piemontese sono nate complessivamente 2.154 imprese artigiane. Al netto delle 1.959 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo appare finalmente positivo per 154 unità, dinamica che porta a 118.598 lo stock di imprese artigiane complessivamente registrate a fine giugno 2018 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce, come evidenziato sopra, in un tasso di crescita del +0,16%, risultato in linea rispetto a quello medio nazionale (+0,18%).
Analizzando il tessuto imprenditoriale artigiano in base alla natura giuridica delle imprese che lo costituiscono, emerge come poco meno dell’80% delle realtà sia formata da ditte individuali, il 16,1% risulti composto da società di persone, mentre solo il 4,7% ha assunto la forma della società di capitale. In termini di dinamica si evidenzia, nel secondo trimestre 2018, una crescita superiore alla media regionale per le altre forme, categoria che comprende anche le cooperative e i consorzi e che registra un tasso di crescita del +6,04%. In aumento appaiono anche le realtà strutturate sotto forma di società d capitale (+1,64%) e, in misura minore, le ditte individuali (+0,22%), mentre appaiono ancora in calo le società di persone (+0,58%).
Nel trimestre aprile-giugno 2018 quasi tutti i principali comparti artigiani evidenziano una lieve espansione del proprio tessuto imprenditoriale. In particolare il settore delle costruzioni, che pesa oltre il 41% del totale delle imprese artigiane piemontesi, mostra una crescita dello 0,19%. In incremento risultano anche le imprese degli altri servizi (+0,38%), che rappresentano circa un quarto delle artigiane regionali. Il dato migliore appartiene alle realtà agricole (+0,91%), mentre stabilità caratterizza il comparto del commercio (+0,06%) e quello manifatturiero (-0,06%). Per quanto riguarda il settore del turismo, a differenza di quanto avviene per le imprese non artigiane, si registra una flessione (-0,12%).
Nel II trimestre 2018 il leggero incremento evidenziato a livello medio regionale trova riscontro in quasi tutte le realtà provinciali. L’unico territorio che segna ancora un tasso di crescita negativo (seppur di modesta entità) è Alessandria (-0,07%). Biella evidenzia una sostanziale stabilità del tessuto artigiano (+0,04%) mentre dati superiori al risultato piemontese si registrano nelle altre province. Cuneo e Torino, in analogia con il dato nazionale, realizzano entrambe una crescita del +0,18%. Verbania e Vercelli mostrano un tasso di crescita rispettivamente pari a +0,28% e +0,30%. La performance migliore appartiene, infine, ad Asti (+0,86%).
c.s.
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