Cuneo, la festa grande del "Pellico" tra premiati e laboratori
La Notte Nazionale del Liceo Classico ha visto protagonista anche lo storico istituto di corso Giolitti. Tanti i partecipanti e gli studenti coinvoltiSi è tenuta ieri sera l’undicesima edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, l’ormai tradizionale serata di festa che celebra i licei di tutta Italia. Come ogni anno anche il Liceo Classico “Silvio Pellico” di Cuneo si è mobilitato per celebrare la festa, coinvolgendo in massa i propri studenti e radunando decine di partecipanti, curiosi ed entusiasti nell’assistere ai laboratori e alle proposte offerte dal corpo studentesco.
La serata ha avuto inizio alle 18.30 presso la Sala Einaudi del Centro Incontri della Provincia, dove il pubblico ha già potuto avere un assaggio di quanto offerto dallo storico istituto cuneese, uno dei licei classici ancora in attività più antichi del Paese, essendo stato fondato nel 1812. Dopo la presentazione dell’annullo filatelico di Poste Italiane personalizzato con il logo del “Pellico”, si sono tenuti alcune “anteprime” della vera e propria festa, tutte condotte e curate magistralmente dagli attuali studenti del liceo. La classica intervista a un ex “pellicano” illustre ha visto quest’anno protagonista Deneb Cesana, attuale direttrice dell’Archivio di Stato di Genova. In seguito la professoressa Angiola Bono ha presentato il volume “Un erbario, un liceo, una città” (edito da Primalpe), che raccoglie il lungo e complesso lavoro di catalogazione di una delle gemme nascoste del liceo classico di Cuneo, ovvero l’“erbario Corrado Boccaccini”, organizzato nella seconda metà dell’Ottocento dall’omonimo professore e ancora oggi perfettamente conservato. Non sono mancati poi i momenti musicali e quelli teatrali, con la rappresentazione di diverse scene tratte da due pièce a cura degli studenti.
La prima parte della serata si è conclusa con la proclamazione del “Pellicano dell’anno”, il premio che dall’anno scorso celebra ex studenti del “Pellico” che hanno raggiunto i massimi livelli nel proprio ambito di competenza. Il vincitore di quest’anno è stato Nicolò Filippo Rosso, fotografo umanitario per le Nazioni Unite. Il fotoreporter non ha potuto presenziare, ma si è collegato telefonicamente dal Ciad, dove sta documentando il genocidio dimenticato in atto nel Darfur e, nel ringraziare la scuola per il riconoscimento, ci ha tenuto anche a sottolineare l’importanza dello studio delle materie umanistiche per aprire gli occhi ed essere lucidi nell’analizzare le brutalità che accadono nel mondo, con particolare riferimento alla strage di massa che sta subendo il popolo palestinese in questo drammatico momento storico. Concetto, quest’ultimo, ribadito anche dal preside del liceo Alessandro Parola nella video-intervista presente qui sotto. Non poteva poi mancare un ricordo commosso del professor Claudio Casasso, istituzione del “Pellico” per molti decenni, scomparso qualche mese fa.
La festa si è poi spostata tra le mura del liceo, dopo il piacevole “esilio” dell’anno scorso in Piazza Virginio a causa del cantiere, ancora in atto e che ha precluso al pubblico l’accesso a una buona metà (proprio quella specifica del classico) dell’edificio di Corso Giolitti-Via Monte Zovetto. Dopo il buffet tenutosi nella palestra centrale del liceo, a partire dalle 20.30 sono iniziati i veri e propri laboratori. Parola chiave, come ogni anno, è stata la varietà: gli studenti hanno infatti esposto al pubblico un programma di eventi che si è diviso tra il teatro antico e moderno, la filosofia, la botanica, le lingue e la storia dell’arte, in un compendio utile ad esaltare l’estrema varietà di competenze che la scuola fornisce ai suoi studenti. Una vera e propria festa che ogni anno diventa sempre più bella.
Giacomo Giraudo Cordero

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