DAE sempre accessibili: ancora un riconoscimento per Busca
Nel Comune i defibrillatori automatici sono posizionati all’esterno degli edifici, garantendo la possibilità del loro utilizzo 24 ore su 24Uno studio recentemente pubblicato su Resuscitation Journal, la più autorevole rivista al mondo sulla rianimazione, ha evidenziato una problematica critica: la maggior parte dei defibrillatori automatici esterni (DAE) non è accessibile alla cittadinanza in ogni momento. Questi dispositivi salvavita, fondamentali in caso di arresto cardiaco, sono spesso collocati all'interno di edifici e, di conseguenza, disponibili solo negli orari di apertura. Il titolo dello studio, "Get that AED out!" ("Mettete quei DAE fuori!"), è un chiaro invito a ripensare il posizionamento di questi strumenti, affinché possano essere utilizzati non solo da chi frequenta scuole, palazzetti dello sport e uffici pubblici, ma anche da chiunque, in qualsiasi momento, inclusi i giorni festivi e le ore notturne.
In Italia, l’Italian Resuscitation Council (IRC), la società scientifica che si occupa delle strategie di risposta all’arresto cardiaco, ha ripreso i risultati dello studio in un comunicato stampa diffuso dai principali quotidiani nazionali. Tra gli esempi virtuosi citati spicca quello del Comune di Busca, che si distingue per un modello di cardioprotezione all’avanguardia. Qui, infatti, tutti i DAE cittadini sono posizionati all’esterno degli edifici, garantendo un accesso continuo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, come previsto fin dall’inizio dagli ideatori del progetto. Ma Busca non è solo una città dotata di una fitta rete di defibrillatori: si è impegnata anche nella formazione della popolazione. Oltre il 10% dei cittadini ha partecipato a corsi specifici per imparare a utilizzare il DAE, sebbene il dispositivo sia progettato per essere impiegato da chiunque, anche senza una preparazione specifica.
La vice-sindaca e assessore ai servizi alla persona Beatrice Aimar commenta: “Grazie a queste iniziative. Busca si conferma un modello di riferimento per molti comuni limitrofi, dimostrando che una rete di emergenza efficace può davvero fare la differenza tra la vita e la morte”.
c.s.

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