Dalla Regione un milione di euro a sostegno del termalismo
La misura ha una doppia modulazione: 800 mila euro per le società concessionarie delle fonti termali, 200 mila euro destinati a voucher per i turistiLa Regione Piemonte presenta la misura di sostegno al termalismo: un milione di euro per la ripartenza di un settore che, più di altri, ha subito uno stop prolungato a causa della pandemia.
Come già fatto per sostenere nella ripartenza e nel difficile contesto della congiuntura internazionale molte realtà strategiche del tessuto sociale ed economico piemontese, la Regione, anche su richiesta di Federterme, è scesa nuovamente in campo a supporto di un altro comparto prezioso per la salute e il benessere delle persone e l’indotto turistico del territorio.
La misura è stata presentata dal Presidente della Regione, dal Vicepresidente, dagli Assessori al Turismo e all’Agricoltura, accolti in Comune dal Sindaco di Acqui Terme nel giorno della riapertura degli stabilimenti termali.
La misura ha una doppia modulazione: 800 mila euro sono destinati a un contributo una tantum a fondo perduto (nel rispetto del de minimis) a favore delle realtà concessionarie delle fonti termali di tutto il Piemonte, per il supporto delle attività ordinarie, la promozione delle riaperture stagionali e il ripristino dei flussi turistici. Altri 200 mila euro, sull’esperienza di successo maturata con i Voucher Vacanza Piemonte sperimentati nel periodo Covid, saranno poi destinati a voucher utilizzabili dai turisti per la fruizione, a prezzi scontati, dei servizi offerti negli stabilimenti termali.
Tra i criteri previsti per accedere al bando la garanzia di apertura nel 2023 dei reparti di cure termali per almeno cinque mesi, anche non continuativi (almeno due mesi nei casi degli impianti situati oltre i 1000 metri, ovvero in zone montane che presentano maggiori difficoltà stagionali).
Per il presidente della Regione la giornata di oggi è importante perché segna l’approdo di un percorso condiviso che ha portato da un lato alla riapertura degli stabilimenti di Acqui Terme e più in generale alla valorizzazione del comparto termale piemontese di cui Acqui Terme è un tassello, ma non l’unico. Oggi da qui si rilancia il valore del prodotto turistico termale di alta qualità: le nostre acque termali sono acque vere, che associano il benessere alla cura. Ed è una caratteristica che non tutti hanno, che qui è certificata dal coinvolgimento della azienda sanitaria locale e che noi dobbiamo valorizzare. La misura di sostegno al termalismo piemontese, destinata ai gestori degli impianti e ai turisti, va nella direzione di aggiungere le cure termali alla crescente vocazione turistica del territorio piemontese.
Il Vicepresidente ha sottolineato la connotazione regionale della misura, che riguarda un comparto quello termale di grande interesse anche per l’Astigiano. Stazioni termali che in questi anni stanno investendo sul territorio e che potranno potenziare la loro offerta turistica.
L’assessore al Turismo ha espresso la soddisfazione per la riapertura delle terme e per il lancio della misura, ad ampia a valenza regionale, di supporto al termalismo piemontese che sostenga sia l’offerta sia la domanda: un voucher per i turisti e un contributo a fondo perduto per i gestori degli impianti.
Per l’Assessore all’Agricoltura la riapertura delle Terme rappresenta un volano per la città di Acqui, che ha oggi la possibilità di completare la sua offerta turistica già ricca grazie all’outdoor e all’enogastronomia.
La misura è stata inclusa in un emendamento alla Legge di bilancio approvata dal Consiglio regionale ed è rivolta a tutte le 17 concessioni presenti ad oggi in Piemonte: sei in provincia di Alessandria (quattro ad Acqui Terme, una a Voltaggio e una a Vignale Monferrato), tre in provincia di Asti (ad Agliano Terme, Castelnuovo Don Bosco e Nizza Monferrato), tre in provincia di Cuneo (a Vinadio, Valdieri e Lurisia), una in provincia di Torino a Borgofranco di Ivrea e quattro nel VCO (a Bognanco, Premia, Crodo e Vanzone San Carlo).
Oltre a questo provvedimento la Regione Piemonte ha già previsto altri 150 mila euro a sostegno della ricerca di nuove fonti termali, a ulteriore valorizzazione di un comparto che storicamente rappresenta una delle tradizioni d’eccellenza del territorio.
c.s.
CUNEO terme