Dalle cambiali ai testamenti olografi: ecco come sono cambiate nel tempo le perizie calligrafiche
La grafologa forense cuneese Tiziana Chierotti: “La scrittura è il nostro secondo Dna: unica e inimitabile. Non ne esiste una identica all'altra"“La scrittura? Può essere considerata a tutti gli effetti un secondo Dna: non ne esiste una identica all’altra”. Bastano poche parole a Tiziana Chierotti, grafologa forense di Cuneo, per definire tutto ciò che un tratto di penna racchiude in sé: personalità, emozioni, cultura, stato di salute ed età. Per questo imitare la scrittura di un’altra persona è quasi impossibile. “Non è 'quasi', - precisa la grafologa Chierotti - è proprio impossibile. Poi ci possono essere delle caratteristiche comuni, dei tratti meno comprensibili nella loro identità ma ribadisco: la scrittura è come uno scrigno segreto che ognuno di noi porta dentro di sé. Ed è unico ed irripetibile”.
E non c’è da dubitarne, visto che a dirlo è una grafologa che da oltre trent'anni analizza la calligrafia e attraverso il suo operato contribuisce a mutare una sentenza in tribunale, stravolgere i piani di intere famiglie di eredi e fare assolvere una persona da una falsa accusa.
“Ognuno di noi - precisa la grafologa - imprime tutta una serie di caratteristiche nella scrittura che la rendono unica. Per esempio la pressione sul foglio o come viene utilizzato lo spazio del foglio stesso. Inoltre entrano in gioco molti fattori, da quelli psicologici ed emotivi a quelli legati alla fisicità, per esempio lo stato di salute o l’età di chi scrive. Molto importante è conoscere il livello di cultura di chi scrive e anche la sua abitudine a scrivere a mano. Dalla grafia si possono capire molte cose della persona, per esempio se è stata indotta a scrivere quelle parole o se invece è una scrittura spontanea. Non esiste un tratto uguale ad un altro, per questo dico che la grafia è un secondo Dna”.
Come è cambiata in questi anni la sua professione? “È molto cambiata ma semplicemente perché si è adeguata ai tempi, alle nuove tecnologie e anche ai nuovi stili di vita. Per esempio, una trentina di anni fa, quando ho iniziato, le perizie grafiche venivano eseguite soprattutto su lettere anonime e cambiali, oggi su moduli di investimenti e testamenti olografi. Quest’ultimi costituiscono una fetta importante delle consulenze e, soprattutto quando una persona è anziana e magari malata, la perizia è più lunga e articolata: è necessario verificare se chi ha scritto il testamento è stato manipolato, se ha scritto sotto dettatura o addirittura costrizioni. Sono in forte crescita anche le scritture private, soprattutto quelle che riguardano le donazioni, mentre da noi non c’è l’abitudine di stipulare questo tipo di contratto tra i coniugi”.
Un caso che le è rimasto più impresso? “Indimenticabile quella volta in cui dovetti dettare ad un uomo uno scritto pieno di volgarità molto pesanti, per accertare se era stato lui a scriverlo e poi mandarlo ad una donna. Quella volta non fu facile, ricordo ancora adesso il mio grande imbarazzo. Era stato lui a scriverla, anche se non lo ammise mai”.
NaMur
CUNEO grafologa