"Diego era il più bravo, ma non lo ha mai fatto pesare a nessuno"
Ieri sera in Sala San Giovanni, per la rassegna Scrittorincittà, Maurizio Crosetti ha presentato il suo libro "Quando uccisero Maradona"“Tutti i suoi colleghi, anche quelli più bravi, riconoscevano la superiorità di Maradona: ‘È un marziano sceso in mezzo a noi’, dicevano, sottolineando poi come Diego non facesse mai pesare a nessuno il fatto di essere indiscutibilmente più bravo”. È un passaggio dei racconti di Maurizio Crosetti, ospite ieri sera della rassegna “Scrittorincittà” a Cuneo. In Sala San Giovanni, nell’incontro condotto dal giornalista della Stampa Lorenzo Boratto, l’inviato di Repubblica ha presentato il suo libro “Quando uccisero Maradona”, edito da Piemme.
Crosetti fu l’unico giornalista italiano inviato in Argentina in occasione della morte di Diego Armando Maradona, il 25 novembre 2020, in piena seconda ondata dei contagi da Covid-19. Ne è nato un libro che racconta il “Pibe de Oro” in tutto e per tutto: il suo valore per l’Argentina, una nazione in cui “El Diez” è una sorta di divinità, passando per le circostanze sospette di una morte in totale solitudine, per il racconto di una vita da film, dal Barrio di Villa Fiorito a Buenos Aires fino a Napoli, passando per Barcellona. E ancora le disavventure, in campo e fuori, la droga, le amanti, i gol, l’amicizia con Fidel Castro: “Per le strade di Buenos Aires, al passaggio del suo feretro, si cantava ‘El Diego no se va’, ‘Il Diego non se ne va’. In quel ‘il’ c’è tutta la differenza del mondo: Diego è una persona, ‘Il Diego’ è un personaggio”, ha raccontato Crosetti. E per chi lo ha amato in vita, effettivamente, Diego non se n'è mai andato.
Redazione
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