'Fermiamo la plastica in montagna': si vota online per un progetto che coinvolge il rifugio Pagarì
L'iniziativa coinvolge anche altre tre strutture piemontesi e partecipa a un bando a cura della European Outdoor Conservation Association“Evitiamo che le Alpi diventino montagne di plastica” (Stop the ALPs becoming Plastic Mountains): si chiama così il progetto ambientale e pedagogico del giornalista e comunicatore scientifico Franco Borgogno ed ERI, che coinvolge tra gli altri anche il rifugio Federici Marchesini al Pagarì, situato in alta valle Gesso, e che si sta giocando la vittoria con altre tre iniziative nella categoria “Terra” del Bando a cura di EOCA (European Outdoor Conservation Association). In palio ci sono circa 28 mila euro per sviluppare una strategia per “liberare” dalla plastica monouso i rifugi in quota partendo con una sperimentazione in quattro strutture piemontesi (tra le quali, appunto, il nostro Pagarì).
Accompagnano l'iniziativa 15 eventi di pulizia lungo 150 km di sentieri, rive di laghi, prati alpini, ghiaioni e pietraie, intorno ai rifugi, un intenso programma di formazione che coinvolgerà guide alpine ed escursionistiche, professionisti della montagna, scuole locali, settore turistico e istituzioni. Verrà inoltre personalizzata un'applicazione per incoraggiare le persone a continuare e documentare la pulizia in modo autonomo e indipendente.
Il progetto del giornalista ambientale Franco Borgogno con European Research Institute (ERI) dopo tre fasi di selezione è tra i 14 finalisti, su 180 partecipanti da tutto il mondo, e sta gareggiando per il premio nella categoria “Terra” – le altre sono mare e acqua dolce – con candidature dalla Gran Bretagna, Cipro e Bosnia.
Si può contribuire a sostenere il progetto votando online a questo link, partecipando attivamente al sostegno e alla protezione dell’ambiente naturale delle Alpi piemontesi.
I rifugi coinvolti direttamente – ma poi tutti potranno partecipare alla formazione e organizzare eventuali altri eventi in coordinamento con il progetto – sono il “Guido Muzio” di Ceresole Reale, “Les Montagnards” a Balme, il “Selleries” in val Chisone, insieme al “Pagarì” in valle Gesso.
Redazione
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