Gli studenti delle scuole superiori in visita al Polo .Meet
Negli ultimi mesi oltre 150 ragazzi hanno partecipato ad attività e viste informative organizzate dal progetto del Comune di Cuneo rivolto alle persone di origine stranieraChi sono i migranti a Cuneo? Chi li accoglie e quali sono gli strumenti per favorire la loro integrazione? Cos’è la paura verso lo “straniero”? Sono solo alcune delle domande a cui gli operatori del Polo .Meet di via Leutrum cercano di dare una risposta, facendo conoscere la realtà e le attività che porta avanti giorno per giorno. Nei mesi scorsi infatti, sono stati più di 150 gli studenti che hanno partecipato ad attività e visite informative organizzate dal .Meet, il polo di servizi rivolto principalmente alle persone di origine straniera (ma non solo).
Recentemente, tre classi quinte dell’Istituto “Sebastiano Grandis” indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” di Cuneo hanno visitato i locali di via Leutrum e fatto quattro chiacchiere con le operatrici che, oltre a presentare le attività che portano avanti quotidianamente, hanno risposto alle domande e alle curiosità dei ragazzi. Le classi III A, III N e IV M del Liceo cuneese “Edmondo de Amicis” hanno invece incontrato le operatrici del Polo .Meet nella loro scuola, nell’ambito di un progetto di Educazione civica coordinato dalle docenti Natalizia Accetta, Elisa Migliore e Chiara Perlo.
“Alla base del successo di questo centro ci sono due elementi: cooperazione e coordinazione tra enti e istituzioni diverse, ma anche comunicazione, essenziale per creare qualunque relazione - questa l’impressione che gli studenti del De Amicis hanno avuto dopo la chiacchierata con le operatrici del .Meet -. Ascolto attivo, mediazione interculturale, facilitazione all’accesso ai servizi, sportelli antidiscriminazione, contro lo sfruttamento sessuale, per il riconoscimento dei titoli di studio: qui, in uno stesso spazio, chi arriva da altri Stati o da altri continenti può trovare aiuto e ascolto, cercare una casa, un lavoro. Insomma, tentare di integrarsi nella nuova realtà”.
“Chi arriva in Italia, a Cuneo, e non solo dai barconi, ha bisogno di un permesso di soggiorno, di corsi di lingua italiana, di formazione lavorativa. Serve educazione civica, conoscenza della nostra Costituzione. Il Polo cuneese lavora in questa direzione, formando operatori non solo competenti a livello giuridico, normativo, ma soprattutto a livello educativo, culturale” dicono i ragazzi.
Oltre alla parte più prettamente legata alle procedure e alle problematiche che spesso incontrano le persone straniere nel loro percorso di integrazione, si è parlato anche dell’altra faccia della medaglia, di quello che percepiamo noi italiani nell’incontro con una cultura differente. “La convivenza con persone ‘diverse’, per lingua, cultura, religione, non è semplice e spesso genera paura. È del tutto umano e normale provare disagio e paura di fronte a chi è dissimile da noi. Si tratta di imparare a gestire queste emozioni, ad accettare che certamente esistono criticità e difficoltà, ma al tempo stesso che si può e si deve lavorare su pregiudizi e stereotipi, spesso privi di fondamento, perché dalla differenza può nascere un arricchimento per ciascuno di noi” concludono i ragazzi.
Il Polo .Meet è un progetto del Comune di Cuneo, proprietario dei locali in cui ha sede. Il servizio è in coprogettazione con una rete di partner, costituita dalle cooperative Fiordaliso, che è la capofila, MOMO, O.R.SO., Emmanuele e l’associazione Spazio Mediazione e Intercultura.
c.s.
CUNEO cuneo