Grandina ancora in provincia di Cuneo, gravi danni per le coltivazioni
Violenti temporali in diverse zone della Granda: a farne le spese noccioleti, vigneti, ma anche le produzioni frutticole e orticoleSono gravissimi i danni alle coltivazioni in tutta la Provincia, dopo le grandinate che negli ultimi giorni hanno colpito a macchia di leopardo i principali centri del Cuneese. A farne le spese noccioleti, vigneti, i campi non ancora trebbiati di grano e quelli di mais prossimi alla fioritura, ma anche le produzioni frutticole e orticole.
Gli eventi temporaleschi sono stati più circoscritti nell’area di Cuneo e zone limitrofe, dove si registrano comunque segnalazioni di danni in località San Rocco
Castagnaretta.
Nell’Albese, le grandinate hanno interessato alcuni Comuni del Roero, i Comuni dell’asta del Tanaro - Guarene, Magliano Alfieri, Castagnito e, passando oltre il
Tanaro, parzialmente i Comuni di Neive, Barbaresco e Mango. Grazie alla concomitanza con le piogge e all’assenza di vento, i danni, che hanno interessato le
viti e le nocciole, risultano contenuti. Nel Braidese, il temporale di sabato sera ha colpito una parte di territorio a sud del Comune di Cervere, in particolare le frazioni di Montarossa e Grinzano. Qui la grandine ha danneggiato con gravità le coltivazioni di mais prossime alla fioritura, noccioleti, foraggere di secondo taglio e alcuni appezzamenti dove si coltiva il pregiato porro Cervere. La percentuale di danno varia dal 30% al 75%.
Dal fine settimana i tecnici dell’Agenzia 4A sono al lavoro per monitorare la situazione e salvare il salvabile con situazioni particolarmente gravi nel Monregalese e
Saviglianese. Nelle località di Piozzo e Carrù, la tempesta di grandine di alcuni giorni fa ha letteralmente imbiancato i campi, come una nevicata. Nei noccioleti, la grandine ha provocato il distacco anticipato dei frutti e ha lacerato sia le foglie che il legno, rendendo indispensabili interventi cicatrizzanti: il 50- 60% del raccolto è compromesso. Anche per le viti i danni sono pesantissimi. Ci vorranno alcuni giorni per stabilire l’esatta entità, ma calcolando che la produzione è di circa 80 quintali ad ettaro, oltre la metà è andata persa. Nel Saviglianese, due eventi tra giovedì e sabato scorso hanno colpito l'area con danni ai frutteti, ai cereali e alle coltivazioni di pomodoro, con danni dal 50 al 70%. Oltre alle colture in campo, sono stati fortemente danneggiati anche gli impianti di rete antigrandine.
I potenziali raccolti erano già compromessi da una primavera eccessivamente piovosa e ora è alta la preoccupazione per i possibili rovesci che le previsioni meteorologiche annunciano già nelle prossime ore e indicano come probabili anche nel prossimo fine settimana.
“Sono gli effetti – sottolineano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo – dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. In questa fase stagionale è la grandine l’evento più grave per i nostri agricoltori perché causa danni irreversibili e provoca la perdita dell’intero raccolto dopo un anno di lavoro. I nostri tecnici continuano a monitorare la situazione al fine di valutare e pianificare con immediatezza gli interventi sulle colture. Lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del erritorio ma anche per i consumatori nella scelta dei prodotti da mettere nel carrello della spesa”.
c.s.
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