Il “Cammino di San Magno”
Montagna
Recentemente è stato ripristinato un antico percorso storico-culturale chiamato “Cammino di San Magno” rendendo percorribile l’antica strada che conduceva da Campomolino al Santuario di San Magno attraverso le frazioni di Nerone, Chiotti e Chiappi.
L’inizio di questo progetto ha origine nell’ottobre 2013 e mi è stato illustrato da Dario Donadio (castelmagnese doc e autore di questo progetto); con un gruppetto di volontari e altri sostenitori dell’iniziativa, come l’amministrazione Comunale di Castelmagno, il Santuario di San Magno e il Centro Culturale “Detto Dalmastro”, ha curato il recupero e l’allestimento di questo percorso. Oltre agli operai forestali della Regione Piemonte hanno partecipato ai lavori varie categorie di persone, di varia provenienza ed età: cittadini di Castelmagno, villeggianti, amici della valle, escursionisti, cacciatori, pescatori e appassionati della mountain-bike.
Le motivazioni che lo hanno incentivato a ripristinare questo percorso sono diverse, tra queste il recupero del sentiero vuole consentire ai pellegrini ed escursionisti di raggiungere il Santuario in sicurezza, evitando la trafficata e pericolosa provinciale percorsa dalle auto. Si sviluppa in un suggestivo paesaggio che attraversa antiche borgate ricche di storia e cultura locale costruite in fedele architettura alpina. Si può così scoprire un’antica via di comunicazione utilizzata per secoli dai montanari e dai pellegrini devoti a San Magno. Ottima la segnaletica e le pitture in bianco/nero sulle rocce con il Santuario stilizzato, realizzate da Alessandra Donadio.
Il sentiero ha inizio davanti alla chiesa della frazione di Campomolino (1150 m.). Un tracciato a mezzacosta nel verde bosco costeggia, sulla sinistra orografica, il torrente Grana. In mezz’ora si raggiunge la borgata Nerone Inferiore (1285 m.); qui il sentiero diventa più ripido. Superati i ruderi di Nerone Superiore, si attraversa due volte la strada provinciale e si raggiunge la chiesetta di San Bernardo da Mentone (1460 m.), quindi la borgata di Chiotti (parte bassa) detta Lou Pasquier. Si attraversa la strada verso la parte centrale di Chiotti, detta La Font. Si oltrepassa la chiesa parrocchiale di Sant’Anna e quindi l’omonimo pilone votivo posto sul crocevia. Dopo qualche decina di metri di strada asfaltata un sentiero conduce al pianoro delle Gravieres e poi alla parte bassa della borgata detta “Ruà”, si supera un laghetto di una centralina, una fontana in pietra “Font di Digou”. Su un sentiero ripido si raggiunge la chiesetta di San Sebastiano; dopo aver attraversato per l’ultima volta la strada per raggiungere la parte alta della borgata Chiappi detta “Lou Saret” (1720 m.) si intravede la meta, l’imponente costruzione del Santuario di San Magno (1760 m.) alla quale si arriva in poco tempo.
La gita comporta un modesto dislivello in salita di 650 metri, uno sviluppo di 13 chilometri in totale tra salita e discesa e due ore e mezza di tempo in salita.
Ringrazio l’amico Dario Donadio per le preziose informazioni che mi hanno permesso di scrivere questo articolo.
Il territorio del Comune di Castelmagno comprende ben 15 tra frazioni e borgate appartenenti alla regione occitana ed offre la possibilità di ammirare alcune importanti attrattive come la Casa Narbona a Campomolino, il “Muzeou dal Travai” a Chiappi, la frazione di Chiotti, molto ben ristrutturata. Non possiamo dimenticare che è la zona di uno dei formaggi italiani più importanti, “il Castelmagno” DOP (Denominazione di Origine Protetta), prodotto in quest’area e stagionato in grotte naturali.
Il Santuario è dedicato a San Magno, eroe della mitica Legione Tebea e protettore del bestiame; ogni anno accorrono migliaia di persone non solo il 19 agosto, festa del patrono, ma anche durante le cerimonie religiose e in occasione della sfilata della famosa Baia di Castelmagno.
L’inizio di questo progetto ha origine nell’ottobre 2013 e mi è stato illustrato da Dario Donadio (castelmagnese doc e autore di questo progetto); con un gruppetto di volontari e altri sostenitori dell’iniziativa, come l’amministrazione Comunale di Castelmagno, il Santuario di San Magno e il Centro Culturale “Detto Dalmastro”, ha curato il recupero e l’allestimento di questo percorso. Oltre agli operai forestali della Regione Piemonte hanno partecipato ai lavori varie categorie di persone, di varia provenienza ed età: cittadini di Castelmagno, villeggianti, amici della valle, escursionisti, cacciatori, pescatori e appassionati della mountain-bike.
Le motivazioni che lo hanno incentivato a ripristinare questo percorso sono diverse, tra queste il recupero del sentiero vuole consentire ai pellegrini ed escursionisti di raggiungere il Santuario in sicurezza, evitando la trafficata e pericolosa provinciale percorsa dalle auto. Si sviluppa in un suggestivo paesaggio che attraversa antiche borgate ricche di storia e cultura locale costruite in fedele architettura alpina. Si può così scoprire un’antica via di comunicazione utilizzata per secoli dai montanari e dai pellegrini devoti a San Magno. Ottima la segnaletica e le pitture in bianco/nero sulle rocce con il Santuario stilizzato, realizzate da Alessandra Donadio.
Il sentiero ha inizio davanti alla chiesa della frazione di Campomolino (1150 m.). Un tracciato a mezzacosta nel verde bosco costeggia, sulla sinistra orografica, il torrente Grana. In mezz’ora si raggiunge la borgata Nerone Inferiore (1285 m.); qui il sentiero diventa più ripido. Superati i ruderi di Nerone Superiore, si attraversa due volte la strada provinciale e si raggiunge la chiesetta di San Bernardo da Mentone (1460 m.), quindi la borgata di Chiotti (parte bassa) detta Lou Pasquier. Si attraversa la strada verso la parte centrale di Chiotti, detta La Font. Si oltrepassa la chiesa parrocchiale di Sant’Anna e quindi l’omonimo pilone votivo posto sul crocevia. Dopo qualche decina di metri di strada asfaltata un sentiero conduce al pianoro delle Gravieres e poi alla parte bassa della borgata detta “Ruà”, si supera un laghetto di una centralina, una fontana in pietra “Font di Digou”. Su un sentiero ripido si raggiunge la chiesetta di San Sebastiano; dopo aver attraversato per l’ultima volta la strada per raggiungere la parte alta della borgata Chiappi detta “Lou Saret” (1720 m.) si intravede la meta, l’imponente costruzione del Santuario di San Magno (1760 m.) alla quale si arriva in poco tempo.
La gita comporta un modesto dislivello in salita di 650 metri, uno sviluppo di 13 chilometri in totale tra salita e discesa e due ore e mezza di tempo in salita.
Ringrazio l’amico Dario Donadio per le preziose informazioni che mi hanno permesso di scrivere questo articolo.
Il territorio del Comune di Castelmagno comprende ben 15 tra frazioni e borgate appartenenti alla regione occitana ed offre la possibilità di ammirare alcune importanti attrattive come la Casa Narbona a Campomolino, il “Muzeou dal Travai” a Chiappi, la frazione di Chiotti, molto ben ristrutturata. Non possiamo dimenticare che è la zona di uno dei formaggi italiani più importanti, “il Castelmagno” DOP (Denominazione di Origine Protetta), prodotto in quest’area e stagionato in grotte naturali.
Il Santuario è dedicato a San Magno, eroe della mitica Legione Tebea e protettore del bestiame; ogni anno accorrono migliaia di persone non solo il 19 agosto, festa del patrono, ma anche durante le cerimonie religiose e in occasione della sfilata della famosa Baia di Castelmagno.
Luciano Giordano
CASTELMAGNO sentieri montagna domenica - Cammino di San Magno - Dario Donadio