Il progetto di riqualificazione dell'Ex Policlinico non convince una lettrice: ''È un aborto''
''L'interesse degli abitanti di corso Dante è stato immolato senza che nessuno se ne intesti la paternità''. Riceviamo e pubblichiamoRiceviamo e pubblichiamo,
Egregio direttore,
il mostro di corso Dante. Un cataclisma tristemente annunciato per i residenti della zona Corso Dante che, come da progetto, saranno sovrastati da questa specie di astronave, che si protende sulla strada e toglierà loro i benefici raggi del sole, aria e luce, oltre a deprezzare di colpo, tutti i loro appartamenti, magari appena ristrutturati, frutto di sudore e sacrifici
Ancora una volta l’interesse pubblico di tutti i cittadini, ma in particolare degli abitanti della zona Corso Dante/ via Bassignano, è stato immolato senza che nessuno se ne intesti la paternità. In nome di una, non ben chiara necessità, il Consiglio Comunale di Cuneo ha approvato un aborto di progetto che, come ormai d’uso, con la scusa del degrado, toglie al pubblico per regalare ai privati, in questo caso, con un impatto devastante sull’ambiente circostante.
Il Degrado? Chi l’ha creato? Guarda caso, gli stessi che adesso, in nome di quello stesso degrado, ripeto, da loro stessi creato, propongono un aborto di rimedio che, vedi caso, torna tutto a loro vantaggio. Ma esaminiamo i fatti: esiste una grande struttura, abbandonata e molto appetibile al centro della città, con vincolo di uso sanitario, una struttura di circa 2.500 mq, in cui si potrebbero realizzare delle cose molto importanti per i cittadini, come, ad esempio, asili nido, case di accoglienza per anziani, oppure, personalmente, avevo suggerito dalla mia pagina social, un bel centro di fisioterapia, considerato che siamo tutti acciaccati e pieni di dolori e solo chi dispone di molte risorse e’ in grado di curarsi, mentre per gli altri non esiste nulla, visto che gli stessi fisiatri hanno ricevuto l’ordine tassativo di attenersi ai LEA, sapete cosa sono? Livelli Essenziali di Assistenza : me lo ha spiegato lo stesso dottore che mi ha visitato (dopo due mesi dalla richiesta di visita) quasi per scusarsi, a suo modo, di non potermi curare...! Cosi’, al cittadino rimane solo la strada della sanità privata, a pagamento, ovviamente, nonostante che da una vita ci trattengano dalla paga, la quota per il Servizio Sanitario Nazionale. Ma non divaghiamo: volevo solo fare un esempio di ciò che si sarebbe potuto realizzare avendo a disposizione una struttura pubblica di quel tipo!
Questo in tempo antecoronavirus! Figuriamoci adesso.
Si auspicava che la terribile emergenza sanitaria che non abbiamo ancora superato, e a cui anche Cuneo ha dato un cospicuo contributo anche in termini di vite umane, potesse risvegliare le coscienze, per studiare la possibilità di restituire ai cittadini ciò che era stato espropriato negli anni scorsi, specie dal punto di vista sanitario. Ma , invece di pensare al modo di tornare sui suoi passi, riprendendosi una struttura che i proprietari da 30 anni hanno fatto degradare, i nostri saggi amministratori, due anni fa hanno tolto il vincolo dell’uso sanitario e, pochi giorni fa, sapete qual e’ stata la prima preoccupazione del Consiglio Comunale, alla sua prima convocazione, in streaming, di notte, con un collegamento pietoso, e con le mascherine sul volto? Rafforzare le strutture sanitarie? No. Tutto il contrario: ratificare l’esproprio della struttura sanitaria ai cittadini, in cambio di una mancia (quella almeno che risulta concordata ufficialmente) da utilizzare genericamente, in Cuneo Centro, e neanche nella zona specifica che risulta danneggiata dal ‘mostro’ ! Non solo non si fa cenno a nulla di sanitario, come era stato concordato al momento dell’acquisto, ma neanche a eventuale risarcimento danni ai residenti danneggiati, ne’ a possibili parcheggi gratuiti, considerata la difficolta’ di parcheggio in quella zona e la presenza di un passo carraio già esistente; non si fa alcun cenno a verde pubblico, nulla: dall’esterno una specie di carcere, con mura esterne prospicienti sulle due strade, e tutto il verde all’interno, riservato ai facoltosi proprietari che si potranno permettere di acquistare i 28 appartamenti che, ovviamente, verranno venduti a peso d’oro! Ma non basta! Hanno fatto anche di peggio in modo, a mio giudizio, veramente vergognoso! Hanno permesso al privato che su questa costruzione avrà incommensurabili guadagni, di aumentare i metri quadri, se non erro, di ulteriori 800 mq, realizzando una mostruosa sopraelevazione, rispetto al fabbricato già esistente che oltretutto, si protende, sporgendosi nell’angolo delle due strade, incombendo sui passanti e privando dell’aria, del sole e della vista di cui godevano, i palazzi limitrofi! (Altro che 'aderenza e altezza’ della situazione pregressa!) E dimenticavo di dire che il vecchio edificio verra’ raso al suolo e rifatto come più conviene a loro! Io non so se questo costituisca un « abuso consentito » o se sia qualcosa di ineluttabile scritto nel libro del destino (specie nel destino dei poveri Cristi che hanno sudato per realizzare una casa decente e la cui voce di protesta rimane “clamantis in deserto”), ma, personalmente la considero una grande ingiustizia e, se non altro, un atto di incoscienza e superficialità, per cui spero che almeno le Commissioni che dovranno, successivamente, esaminare il progetto, agiscano in modo più avveduto e consapevole! Del resto non e’ la prima volta che il Comune di Cuneo, in maniera ingiustificata, si fa ‘abbindolare’ dai privati. Basti citare il caso dei palazzi di corso 4 Novembre e via Chiapello, (ex Consorzio agrario), altra zona bisognosa di verde e di parcheggi. Ebbene il verde che, per convenzione, doveva essere di uso pubblico, e’ stato fin da subito verde privato, con tanto di cancelli di accesso sigillati sui 4 lati e chiusi a chiave; alla fine, a seguito delle proteste, è stato piazzato un cartello che parla di un ipotetico, nonché introvabile campanello posto suL Lungostura 24 maggio che consentirebbe l’accesso (sempre che si riesca a trovare il campanello seminascosto, che si faccia tutto il giro dell’isolato e che qualcuno abbia la compiacenza di aprirti!) Cosi’ io che abito in zona e che, camminando a piedi, mi illudevo di poter tagliare l’angolo fra Corso 4 Novembre e via Chiapello attraversando il “ mio” giardino pubblico, ho dovuto rinunciarvi! Poco male! Mi restava la possibilità di parcheggiare nei sotterranei del palazzo, ma già, fin dalle prime volte, sono stata redarguita dai nuovi facoltosi proprietari, che mi hanno minacciato di chiamare il carro attrezzi e la mia macchina è rimasta prigioniera nel garage, di venerdi’ pomeriggio, perché in base alle regole condominiali (?) nei giorni “festivi” (venerdi’) l’accesso e l’uscita sarebbero riservati esclusivamente ai proprietari! Così ho rinunciato pure al parcheggio gratuito e, a volte mi tocca girare e rigirare per ore prima di riuscire a trovare un parcheggio, tanto più che i proprietari hanno ceduto i locali al piano terra a un sindacato per cui si e’ creato un via vai di auto indescrivibile e pioggia di multe a non finire! Il Comune conosce bene (o dovrebbe conoscere!) queste incresciose situazioni ma, evidentemente, esistono ’ intoccabili’ che rendono tristemente ineluttabile il destino di questa città.
Con dispiacere,
Una cittadina molto amareggiata e delusa
B.A.
Redazione

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