Il progetto "Sogni" del Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl CN1 presentato a Madrid
L'attività di orticoltura nei campi circostanti la struttura psichiatrica terapeutica illustrato in occasione del Congresso europeoPresentato nei giorni scorsi al congresso Europeo di Psichiatria a Madrid “Sogni”, un progetto innovativo attivato dal dipartimento di Salute Mentale dell’Asl CN1 (interaziendale con l’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle) diretto da Francesco Risso, la collaborazione della struttura Ciclo delle Performance e Progetti Innovativi dell’Asl diretta da Pinuccia Carena e il sostegno di Fondazione CRT.
Un’attività, esempio di economia circolare, che è stata coordinata da Andrea Barbieri, psichiatra del Centro di salute Mentale di Cuneo. “Nel 2025 - racconta il dottor Barbieri - è stata sviluppata un'attività di orticoltura nei campi circostanti la struttura psichiatrica terapeutica, per coltivare specie commestibili (principalmente erbe e piccoli frutti). L'attività coinvolge le persone ospitate nella Comunità Solaro dell’Asl CN1 di Mondovì, gli agricoltori locali, gli studenti di una scuola superiore di agraria e di una scuola alberghiera di Mondovì (l’Istituto di Istruzione Superiore Giolitti-Bellisario di cui è dirigente Donatella Garello), per sviluppare processi di coltivazione, scambio e trasformazione dei prodotti agricoli, nonché di apprendimento reciproco”.
In particolare, il progetto prevede il riutilizzo dei rifiuti della Comunità (per produrre compost), la coltivazione di piante e frutti culinari, la produzione di derivati (ad esempio succhi e marmellate) in collaborazione con le scuole coinvolte, i produttori locali e i consumatori.
Lo scambio sia di prodotti sia di competenze mira a costituire, anche metaforicamente, un terreno fertile per la germinazione di nuove opportunità, sostenendo la cura in senso lato e coltivando nuove opportunità individuali e collettive.
Perché Sogni? “Dreams – spiega Barbieri – è un acronimo che indica la dimensione onirica di un progetto che - nel perimetro controllato e sicuro di un intervento pilota - introduce pratiche innovative e relazioni inedite tra attori sociali eterogenei, invitando questi ultimi a 'sospendere ogni giudizio'”.
Lo svolgimento di compiti pratici e il protrarsi dell'attività per mesi dovrebbero fornire (questa è l’attesa) a ogni persona il tempo necessario per esplorare gradualmente nuovi spazi relazionali. L'obiettivo di coltivare il cibo, passo necessario in questa impresa circolare e collettiva, sosterrà la motivazione e lo sviluppo di un'identità sociale del gruppo, che si potrà sentire parte di una comunità più ampia e attivamente coinvolto nel suo sviluppo. Ringraziamenti anche al Consorzio Agrario di Mondovì con il suo direttore Attilio Iannello e alla ricercatrice dell’Università di Torino Eleonora Rossero.
c.s.

Asl CN1