Il "Santa Croce" ha un nuovo reparto di Ostetricia
Gli spazi sono stati rinnovati e riorganizzati in un solo piano, il quarto dell'ospedale cuneese. Tranchida: "Un'eccellenza non solo in Piemonte, ma a livello italiano"“Non siamo una città metropolitana, ma siamo costantemente tra i primi quattro punti nascita in Piemonte: quest’anno saremo probabilmente il secondo, siamo prossimi ai 1800 parti. Nonostante la denatalità qui i numeri crescono, testimonianza di qualità del servizio. Siamo un'eccellenza non solo in Piemonte, ma in tutta Italia. Le donne scelgono questo ospedale non per le mura, ma per i professionisti che ci lavorano”. Lo ha detto il commissario del “Santa Croce” Livio Tranchida stamattina, giovedì 23 novembre, in occasione della presentazione del rinnovato reparto di Ostetricia dell’ospedale cuneese. Parole di elogio, quelle di Tranchida, nei confronti del personale del reparto: “Ho visto personalmente gli operatori e le operatrici fermarsi a fine turno, per contribuire in prima persona al trasloco e alla riorganizzazione degli spazi. Credetemi, non è qualcosa che si vede in tutti gli ospedali. Un senso di appartenenza simile non si trova ovunque”.
Un reparto che si estende su di una superficie complessiva di 1255 metri quadrati, che conta 16 medici strutturati, 4 medici specializzandi, 50 ostetriche, 42 infermiere e 24 oss, nel quale nel 2022 sono venuti alla luce 1677 bambini, il 10% dei quali pre termine. E ancora, l’ospedale cuneese ha una media del 54% di parti naturali al secondo figlio dopo un cesareo: la media italiana è del 15%. I numeri sono stati snocciolati dal primario, il dottor Andrea Puppo. Il nuovo reparto, completamente rinnovato nell’organizzazione degli spazi e negli arredi, sarà tutto in un piano, il quarto dell’ospedale (lo stesso della Pediatria e delle sale parto): “Questo è un aspetto importante, a volte anche un solo ascensore occupato può essere un grave problema, in certe situazioni”, ha spiegato il dottor Puppo. Il reparto avrà 36 posti suddivisi due settori: quello di “bassa intensità” (16 posti), per i parti fisiologici, gestito direttamente dalle ostetriche, e quello ad “alta intensità” (20 posti), per i parti a rischio (sia per le mamme che per i nascituri), più la Terapia Intensiva Neonatale. Le camere ora hanno al massimo due posti e hanno tutte il bagno annesso: sparite le camere a tre o quattro posti presenti in precedenza.
Grande partecipazione all’evento di presentazione, condotto dal giornalista Rai Roberto Rasia, tanti gli interventi. Tra gli altri quelli del direttore della TIN, il dottor Andrea Sannia, della dottoressa Federica Ferrero, coordinatrice di Ostetricia, e del dottor Giuseppe Coletta, direttore sanitario: “Aver portato tutto il reparto al quarto piano significa aver garantito sicurezza. Non esiste qualità nella prestazione sanitaria se non c’è sicurezza”, ha detto quest’ultimo.
Ad occuparsi della riqualificazione degli spazi è stato il Dipartimento di Design e Architettura dell’Università di Genova, rappresentato stamattina da Silvia Pericu: “Abbiamo cercato di creare un ambiente che si definisce rigenerativo. Si tratta di ambienti che hanno la capacità di allontanarci da tutto ciò che ci predispone all’affaticamento mentale. Ci sono elementi e stimoli che permettono di sentirsi ‘a casa’, che rendono gli spazi più umani. Ci sono aree di ‘distress’ con colore e luce armonizzati, con elementi naturali che collegano con le aree esterne”. Tra gli interventi anche quello di Alessandro Gino, che con l’omonimo gruppo ha sostenuto gli interventi di riqualificazione.
Presente anche la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero: “La città ha un forte legame con questa azienda ospedaliera, la sente sua. Oggi è un bel momento, è bello conoscere certi numeri e sentire l'emozione nella voce di chi ci lavora ogni giorno. Una bella conquista per tutte le donne e tutti i professionisti. La nascita di un figlio è un momento che si ricorda per tutta la vita, poterlo fare in spazi umanizzati ci rassicura”.
A chiudere la mattinata, prima del taglio del nastro, è stato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi: “Un ospedale è l'organizzazione più complessa al mondo, riuscire ad organizzare in questo modo un polo materno all'interno di una struttura per adulti mi conforta molto. È quello che vogliamo cercare di fare nel nuovo ospedale”.
Andrea Dalmasso
CUNEO cuneo