In Piemonte agosto secco, ma la Granda fa eccezione
Il resoconto mensile dell'Arpa sulla situazione idrica: l'apporto pluviometrico sulla regione dall'inizio del 2024 resta sopra la mediaL’indice di siccità sintetico relativo al mese di agosto 2024 evidenzia come il Piemonte sia ancora in condizioni generali di normalità anche se, analizzandone le singole componenti, si nota che sui bacini piemontesi orientali e settentrionali, l’indice idrologico (SRI) e meteorologico (SPEI) fanno registrare valori negativi sul breve periodo, segno di un cambiamento della situazione generale rispetto ai mesi passati. È questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal resoconto mensile sulla situazione idrica pubblicato dall’Arpa.
Le scarse precipitazioni osservate sulla testata del bacino del Po ad agosto 2024, che fanno di questo mese il dodicesimo più secco degli ultimi 67 anni, hanno contributo a consolidare un’inversione di tendenza sugli afflussi meteorici già iniziata a luglio e che ha portato ad erodere il surplus di precipitazioni estive registrate a giugno.
I 53 mm medi del bacino del Po chiuso a Ponte Becca ad agosto rappresentano uno scarto negativo del 36% rispetto alla media del mese e portano il saldo dell’estate (234 mm totali) sostanzialmente in media con la norma climatica 1991-2020. Se osserviamo la situazione da inizio 2024, l’apporto pluviometrico complessivo si mantiene tuttavia ancora positivo sulla regione, con un saldo di +67%, sempre ben al di sopra della norma climatica, posizionando l’annata in corso, mediamente ed almeno fino ad oggi, tra le più abbondanti d’acqua degli ultimi decenni.
Quello che salta agli occhi, tuttavia, sia osservando le mappe di anomalia relative al mese di agosto sia quelle che si riferiscono all’intera stagione estiva, è la difformità sul territorio degli apporti pluviometrici osservati. Nel caso del mese appena terminato, l’anomalia negativa pluviometrica è risultata più significativa nei bacini centro-settentrionali, con punte locali anche di -75% e mediamente attorno a -56%, e sull’appennino dove lo scarto raggiunge i -65%. Situazione opposta sul cuneese dove la precipitazione mostra segni positivi, anche quantitativamente importanti (fino a +140%). Allargando lo sguardo alla stagione estiva, sono le zone centrali della regione e il Verbano a mostrare scarti negativi dell’ordine del 20-25%, compensati da apporti positivi sulle zone alpine occidentali e sul settore meridionale (mediamente +25-30%).
Le precipitazioni del mese di agosto molto sotto la media in unione alle temperature molto elevate del mese hanno causato sul breve periodo (un mese) l’innesco di condizioni di siccità tra moderata e severa su ampie porzioni del territorio regionale a nord del Po; anche sui tre mesi le mappe di indice standardizzato di precipitazione ed evapotraspirazione (SPEI) illustrano una situazione di normalità ma con valori negativi sui bacini settentrionali. Viceversa, sul lungo periodo (sei e dodici mesi) le piogge abbondanti cadute nella prima metà dell’annata mantengono ancora condizioni di piovosità moderata e severa su quasi tutta la regione, ad eccezione del cuneese e del basso torinese dove, sulla scala annuale, la situazione è vicina alla normalità. Per quanto riguarda le temperature, agosto fa registrare una anomalia positiva di circa 2.6°C rispetto alla norma climatica ponendo il mese come il secondo agosto più caldo in Piemonte dal 1958, subito a ridosso dei valori record osservati nell’agosto del 2003. Sono state soprattutto le minime ad attestasti molto al di sopra della norma climatica su tutto il territorio regionale.
Di particolare impatto il fatto che tutte le giornate di agosto ad eccezione del 18, hanno fatto registrare una anomalia termica positiva, senza tuttavia mai abbattere il muro dei 40° come accaduto in altre estati particolarmente calde. In generale l’estate 2024 si piazza al sesto posto tra le più calde dal 1958, molto vicina a quella dello scorso anno e di 1°C “più fresca” di quella del 2022.
In termini di risorse idriche superficiali stoccate sotto forma di SWE, invasi e Lago maggiore, agosto 2024 si porta nel complesso appena al di sotto della norma del periodo con un -6% causato soprattutto all’acqua invasata nel Lago Maggiore che fa segnare un 40% circa in meno rispetto a quanto si osserva solitamente a fine agosto. Invasi e SWE al contrario, mostrano valori positivi e contribuiscono a circa due terzi delle risorse idriche superficiali attualmente a disposizione.
Per quanto riguarda le portate, si registra una diminuzione generalizzata rispetto al mese precedente, tuttavia, mentre i corsi d'acqua delle aree settentrionali e orientali risultano in deficit idrico rispetto alla norma del periodo (-43% per il Sesia a Palestro e -26% per il Tanaro a Montecastello), nel Cuneese e nel Torinese occidentale permangono condizioni di surplus (+71% per il Varaita a Polonghera e +28% per la Dora Baltea a Tavagnasco). Questa differente condizione degli affluenti fa sì che il Po, in chiusura di bacino, con una portata media di agosto pari a 197 mc/s, mostri uno scarto negativo di pochi punti percentuali (-15%) rispetto alla media storica di riferimento (230 mc/s). Si ferma quindi ad agosto la serie positiva di portate quasi da record del Po a Isola S. Antonio dove, dopo il mese di maggio in cui si era registrato il più alto valore di portata media per il mese rispetto agli anni di funzionamento della stazione (1337 mc/s), anche gli altri due mesi dell’estate 2024 avevano registrato valori importanti: per giugno (940 mc/s ) la terza più alta nel periodo di riferimento (1998-2023) e per luglio (508 mc/s) la seconda più alta nello stesso periodo di riferimento.
Per le acque sotterranee, la ricostruzione del quadro della soggiacenza per il mese di agosto risulta limitata a causa di interventi di manutenzione in corso sulla rete di monitoraggio; i dati disponibili sono solo quelli di alcune stazioni ubicate nelle pianure canavese, torinese e pinerolese, secondo i quali la soggiacenza è minore della media della serie storica di riferimento e il livello mostra una lieve tendenza all'abbassamento.
Redazione
CUNEO Arpa