Johnny lo Zingaro evade dopo un permesso premio: 'Così si mina la credibilità dello Stato'
Il commento di Vincenzo Chianese, segretario del sindacato ES Polizia: 'La normativa che consente di uscire dal carcere a persone che non dovrebbero poter circolare va cambiata'“La normativa che consente di di uscire dal carcere anche a persone che palesemente non dovrebbero poter circolare va assolutamente cambiata, non solo per evitare che i familiari delle vittime ogni volta che accadono certe cose avvertano di nuovo lo stesso dolore, ma anche perché la sensazione di impunità che c’è nel nostro Paese mina profondamente la credibilità dello Stato”. Lo ha detto Vincenzo Chianese, segretario generale del sindacato Equilibrio Sicurezza Polizia, commentando la nuova evasione di “Johnny lo Zingaro”, al secondo Giuseppe Mastini, che sabato 5 settembre non è rientrato nel carcere di Sassari dopo aver usufruito di un permesso premio.
Già nel 1987 il malvivente, esponente di spicco della malavita romana degli anni ’80, approfittò di una licenza premio per fuggire dal carcere, mentre nel giugno del 2017, quando si trovava detenuto a Fossano, fuggì non presentandosi al lavoro a Cairo Montenotte (fu catturato a Siena a 25 giorni dall’evasione).
Responsabile di diversi omicidi, il primo quando aveva solo 15 anni, Mastini è stato condannato all’ergastolo nel 1989, dopo aver ucciso tra gli altri la guardia giurata Michele Giraldi e dopo essere stato coinvolto nelle indagini per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
Redazione
CUNEO Johnny Lo Zingaro