L'insostenibile leggerezza dell'apparire nel XXI secolo (Click like and gimme five)
È il titolo di una delle opere del team di artisti (tra loro anche due cuneesi) che si è distinto alla rassegna "Paratissima" di TorinoDal 28 ottobre è in corso l’edizione 2021 di Paratissima, che fino al 12 dicembre propone due esposizioni dedicate all’arte emergente: Paratissima Exhibit and Fair e NICE & Fair – Contemporary Vision. La sede resta la stessa delle due scorse edizioni, la centralissima Ex Accademia Artiglieria di Torino in Piazzetta Accademia Militare 3.
Anche per questa edizione troviamo un po' di Cuneo con l’artista Jagod (Diego Di Tullio, residente a Valdieri in Valle Gesso), uno dei 6 vincitori del Nice&Fair Contemporart Prize, il riconoscimento dedicato agli artisti facenti parte della sezione N.I.C.E (Acronimo per ‘nuovi percorsi curatoriali indipendenti’). L’artista si è distinto con due opere selezionate per la mostra “Parallel”, curata da un’altra cuneese: Vanessa Caraglio di Robilante, insieme a Caterina Boccia e Nadine Bajek, con due titoli che racchiudono alcune delle tematiche più contemporanee legate ai social media e all’impatto causato sulla società: “L’Insostenibile leggerezza dell’apparire nel XXI secolo (Click like and gimme five)” ed “Il Peso delle responsabilità nel XXI secolo”. I titoli vogliono essere un tutt’uno con le opere stesse attorno al tema dell’impatto del linguaggio sui social, figurato e fisico, esemplificato dal contrasto tra una piuma leggera e un’incudine dirompente, metafore delle parole, spesso non pesate ma irrimediabilmente di peso, che spendiamo nel web.
La realizzazione tecnica segue quella che contraddistingue l’artista negli ultimi anni, l’utilizzo di materiali che compongono il tessuto urbano e che silenziosi fanno parte della quotidianità, come le parole nel web: cemento, mattoni e ferro per un’opera e una piuma d’oca per l’altra, elementi che permettono già di percepire dal punto di vista materico, oltre che concettuale, il contrasto ricercato da Jagod.
“Le dinamiche social inevitabilmente ci coinvolgono, anche positivamente, ma ci portano a dover gestire una serie di pesi interiori più o meno nascosti che distorcono e cambiano quello che sarebbe il nostro flusso abituale di pensiero o di azione. Un linguaggio diretto, disponibilità e facilità di fruizione, sono le caratteristiche dei social che io ho trasportato in arte impiegando una metafora immediata e materiali comuni, in modo da impiegare gli stessi elementi base per mettere a confronto l’astratto del mondo digitale con la concretezza della vita reale.”
Redazione
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