La bacheca per gli annunci funebri degli animali (forse) si farà a Cuneo
Il “caso” del gatto Tato, ricordato con i manifestini dai suoi padroni, spinge il Comune alla riflessione. “Purché i piani restino distinti” dice l’assessore OliveroL’idea arriva dalla consigliera comunale di Fratelli d’Italia Noemi Mallone, raccogliendo lo stimolo da un “caso” che ha molto fatto discutere nei giorni scorsi. Quello del gatto Tato, l’anziano micio morto a vent’anni di età che la sua famiglia umana ha voluto ricordare con una quarantina di manifesti funebri.
Un gesto nobile e affettuoso secondo tantissimi cittadini che hanno commentato la notizia, raccontata dalla nostra testata. Un’esagerazione, perfino irrispettosa nei confronti dei defunti umani, hanno ribattuto altri (non così pochi). Il dibattito è aperto e le posizioni si riflettono tal quali tra gli amministratori cuneesi: “Dobbiamo tenere distinto l’affetto di un familiare da quello per un animale di affezione” premette la stessa Mallone, onde evitare fraintendimenti. Nondimeno, l’idea di un “angolino” per ricordare Micio e Fido merita considerazione: “Possiamo pensare all’affissione di una bacheca, magari in qualche parco, per permettere ai padroni di affiggere le foto del proprio gatto o cane e scrivere un ricordo”. Del resto, aggiunge la consigliera, “gli animali ricoprono un ruolo sempre più importante nella nostra società: mia nonna ha perso qualche anno fa il marito e adesso ha un gattino, Leo. Oggi si sveglia alla mattina con uno scopo nuovo, tagliare il prosciutto per Leo”.
Il “vicino di banco” Beppe Lauria di Indipendenza! è d’accordo: “Capisco possa sembrare banale discutere di questo quando non lontano da noi c’è la guerra, ma dovremmo interrogarci sul perché ci siano così tanti animali d’affezione. La vita è cambiata e la socialità anche. Credo che con poco si possa trovare una soluzione e dare una risposta a una sensibilità che è anche mia”. Flavia Barbano (Centro per Cuneo) conferma che “solo chi ha un animale da compagnia sa che è parte della famiglia”. Tuttavia, aggiunge, “nel caso del gatto Tato secondo me abbiamo un po’ perso il senso della misura: attaccare i manifesti in mezzo a quelli dei ‘cristiani’ l’ho trovato di cattivo gusto. Sono d’accordo sulla bacheca, ma dobbiamo sempre ricordarci che le vite umane vengono prima”.
La risposta dell’assessore alla Tutela animali Paola Olivero (anche a nome del collega Fantino, responsabile delle affissioni) lascia intendere che una disponibilità del Comune c’è, ma con alcuni caveat. Il primo e più importante è che “dobbiamo tenere i piani distinti” rispetto agli annunci mortuari degli umani. Da questo punto di vista, dice, l’impresa di onoranze funebri che ha affisso i manifesti (non autorizzati) a Boves e Borgo “ha commesso un gesto un po’ irrispettoso”.
La bacheca potrebbe essere posizionata nelle aree cinofile, suggerisce Olivero, dove la sensibilità dei frequentatori aiuta. L’altro rischio da evitare rispetto, infatti, è l’eventualità che “qualche buontempone la utilizzi per fare umorismo sbagliato”. Pensare a una modifica del regolamento sulle affissioni, in ogni caso, appare prematuro: “In quasi dieci anni da assessore alla tutela animale questo tipo di segnalazione non mi era mai arrivata” fa sapere l’esponente della giunta.
Mallone fa presente che il Comune di Mantova ha avviato, l’anno scorso, un archivio fotografico digitale per gli animali morti: in quel caso, l’idea era più che altro quella di fornire un aiuto ai proprietari di bestiole domestiche smarrite. Ma può trasformarsi, senza troppe difficoltà, in un “muro dei ricordi” virtuale.
Andrea Cascioli
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