"La condizione della donna in montagna": Michela Zucca conquista il pubblico di Dronero
L'antropologa è stata la protagonista del secondo appuntamento della rassegna "Tracce - Momenti di riflessione sui segni della contemporaneità"Le donne, il loro rapporto con la montagna e il ruolo fondamentale che hanno ricoperto storicamente nelle comunità alpine. Se n’è parlato nella serata di venerdì 18 ottobre a Dronero, nel corso del secondo appuntamento con “Tracce – Momenti di riflessione sui segni della contemporaneità”, il ciclo di conferenze promosso dal CeST, il Centro Studi Cultura e Territorio. A "rapire" il numeroso pubblico presente nella Sala Giolitti l’antropologa Michela Zucca, specializzata in cultura popolare, storia delle donne, analisi dell’immaginario, in una conferenza dal titolo “Sui sentieri delle madri antiche. La condizione della donna in montagna”.
“Nelle comunità alpine, l’economia tradizionale prevedeva che l’uomo emigrasse per lunghi periodi pr lavorare, a volte anche senza più tornare – ha spiegato la relatrice -. Le donne rimanevano quindi da sole ad occuparsi dell’agricoltura e della famiglia, erano le prime ad alzarsi e le ultime ad andare a letto. Erano l’anello forte, quelle che facevano andare avanti tutto”. Eccolo il ruolo nevralgico nelle comunità alpine della donna, prima che qualcosa cambiasse: “Ad un certo punto le donne hanno cominciato ad andarsene dalle montagne: hanno iniziato a diffondersi modelli differenti, con un ruolo diverso delle donne, che hanno rifiutato il forte regime patriarcale che c’era, lasciando la montagna. Il risultato? Lo spopolamento di genere avvenuto negli ultimi cinquant’anni, a cui è seguito uno spopolamento generale, visto che è venuto a mancare l’elemento riproduttivo, cioè la donna”.
Michela Zucca si è anche concentrata sulla situazione attuale e su quello che manca per invogliare le donne a tornare a vivere la montagna: “Innanzitutto bisogna dare loro il potere di autodeterminazione, eliminare il patriarcato, per quanto possibile. E poi servono servizi, perché fare figli in montagna in alcuni casi è davvero difficile”. Con le sue riflessioni e i suoi racconti, l’antropologa ha suscitato l’interesse del pubblico, che ha apprezzato molto l’incontro.
Dopo la conferenza di Piera Levi Montalcini, quello di ieri è stato il secondo appuntamento di “Tracce”, iniziativa promossa da Centro Studi Cultura e Territorio in collaborazione con il Comune di Dronero e con il contributo della Fondazione CRC nell’ambito del progetto “Cittadini in alto rilievo”. La rassegna si concluderà venerdì 22 novembre con Alberto Gianola, professore ordinario di diritto privato comparato all’Università di Torino, che tratterà del “Cambiamento Climatico, consumo massivo, abitudine: una trappola evolutiva”.
Nel video, l’intervista a Michela Zucca.
Gabriele Destefanis
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