La lettera aperta di una 19enne: “Grazie a medici e infermieri, siete gli eroi del ventunesimo secolo”
Una giovane esprime la sua riconoscenza verso i lavoratori della sanità e le forze dell’ordine: “Se i vostri nomi non saranno nei libri di storia, saranno nei nostri cuori”Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviataci da Lucia Primi, una giovane che si presenta come “figlia di un'infermiera che dal primo giorno combatte al fianco dei suoi colleghi per sconfiggere questo virus che da ormai troppo tempo si è insediato nelle nostre vite”. Il suo contributo vuole essere un segno di ringraziamento per tutti coloro che hanno dato e stanno dando la vita per tutti noi, impegnati nella gestione dell’emergenza Covid-19:
Semplicemente grazie.
Vorrei iniziare questa lettera ringraziandovi perché ritengo che non siate stati ringraziati abbastanza per tutto ciò che avete fatto, anche se un semplice grazie non basta.
Con questa lettera vorrei rivolgermi a tutti coloro che in questo periodo difficile ci hanno messo anima e cuore, e in alcuni casi anche la vita, per tenere al sicuro me, la mia famiglia, i miei amici e tutto il popolo italiano e non solo... mi rivolgo a medici, infermieri, operatori sanitari, ma anche a militari, carabinieri, poliziotti e a tutti coloro che hanno contribuito a tenerci al sicuro, per cui d’ora in poi utilizzerò il termine “voi”, spero non vi dispiaccia.
Come già detto prima grazie, grazie per tutto. Posso solo in minima parte immaginare cosa abbiate potuto passare, immagino che non sia stato affatto facile, anzi ne sono sicura. Di una cosa però sono certa: voi non vi siete arresi, avete lottato per il nostro bene sempre a testa alta e anche se in alcuni momenti avete pensato di non farcela vi siete fatti forza e, a testa alta, siete andati avanti ad affrontare il nemico... voi sì che siete dei veri Soldati con la “s” maiuscola! Come seconda cosa vorrei chiedervi “come state?”... probabilmente ve l’avranno già chiesto in tanti ma questa volta vorrei che rispondeste sinceramente...va bene se mi dite che è stato difficile, che avete pensato di mollare, che avete avuto paura, siete umani anche voi e ciò non toglie che voi non possiate provare le stesse emozioni che provo io e che provano tutti gli altri esseri umani.
Mi farebbe piacere sentire le vostre storie, a scuola ho imparato che a volte condividere i propri pensieri e le proprie emozioni aiuta a togliersi “un peso”, a sentirsi un po’ meglio... ma questo è solo ciò che si dice, non vuol dire che valga per tutti... ma a me farebbe molto piacere perché se c’è una cosa che la storia mi ha insegnato è che le testimonianze sono un bene prezioso, un po’ come le storie che i nonni ci raccontavano quando eravamo piccoli sul periodo della guerra… sono un piccolo pezzo della vita che porteremo nel cuore e a me piacerebbe portare nel cuore anche un piccolo pezzo di voi.
Non so sinceramente a quanti questa lettera possa far piacere o quanti la leggeranno, probabilmente questa lettera non avrà neanche un filo logico ma va bene così... mi va bene anche riuscire a far sorridere una sola persona... mi spiace solo che ci sono eroi che non sono più qui e che non la possono ricevere ma so che ovunque essi siano ci stanno proteggendo e sono fieri di voi.
Mi sembrava una buona idea dedicarvi qualche parola perché ve lo meritate anche se, potessi, farei ben di più… però l’unica cosa in cui sono brava è fare dolci e mettermi a fare torte per tutti voi non è che sarebbe uno spreco, semplicemente non c’è dolce esistente minimamente paragonabile alla grandezza della vostra persona... come potrei dire... siete migliori della torta di mele della nonna in una fredda domenica invernale. E con questo ho detto tutto (i veri intenditori di torte di mele della nonna mi capiranno).
A parte gli scherzi, oltre questa lettera, oltre ad un “Grazie”, vorrei dirvi una cosa: io non vi dedico un inchino, non vi dedico una statua perché di per sé una statua è un semplice oggetto che col tempo si deteriora... a voi vorrei dedicare questa parte di storia, vi dedico l’onore di essere i soggetti e gli eroi delle nostre storie, dei nostri ricordi… voi avete e state continuando a scrivere parte dei nostri racconti futuri... magari in futuro sui libri di storia non ci saranno espressamente i vostri nomi ma nei nostri cuori ci sarete tutti, dal primo all’ultimo, da chi ci sarà ancora a chi ci avrà già lasciato.
Come ci sono gli eroi della prima guerra mondiale, come ci sono gli eroi della seconda guerra mondiale, per noi voi sarete gli eroi del XXI secolo, coloro che davanti al nemico non hanno indietreggiato ma hanno avanzato nonostante tutto. Voi siete coloro che mi fanno dire: sono fiera di essere italiana perché faccio parte di una nazione con persone eccezionali che non si piegano davanti alle prime difficoltà... nella storia ci sono stati tante persone degne di menzione e voi tutti lo siete...siate fieri di essere le persone che siete, siate fieri di ciò che avete fatto, siate fieri di ogni piccola azione che avete compiuto, non solo durante questo periodo ma anche prima, ogni vita salvata, ogni persona aiutata ha contribuito a rendervi ciò che siete ora… patrimonio della nostra storia.
Ricordatevi sempre che nella vita ci sarà sempre qualcuno che vi giudicherà ma quello che conta è ciò che siete, non quello che gli altri vedono… magari per molti voi sarete solo medici, infermieri, forze dell’ordine, scienziati… ma quello che conta è ciò che voi sentite di essere, quindi se voi siete fieri di quello che siete, urlatelo ai quattro venti, scrivetelo sui muri, fate capire a chi vi sminuisce che voi siete molto di più.
Non dubitate mai di voi stessi perché così facendo non arriverete mai a raggiungere realmente voi stessi.
So che possono sembrare frasi banali e scontate dette da una ragazza di 19 anni, voi ne avrete sicuramente sentite di più di me ma io mi rivolgo a voi con il cuore in mano (metaforicamente sia ben chiaro), mi rivolgo a voi come se foste degli amici a cui voglio rivolgere un ringraziamento speciale… vi considero oltre che a degli eroi, delle persone speciali anche degli amici perché i veri amici si aiutano e voi come loro ci avete aiutato nel momento del bisogno, non ci avete abbandonato ma ci avete accolto sotto la vostra “ala” e protetti con ogni mezzo possibile, quindi vi sarei molto grata se mi concedeste la possibilità di utilizzare questo termine per rivolgermi a voi.
Detto questo, cari amici, spero di non avervi annoiato troppo con le mie parole, spero di aver strappato almeno in uno di voi un piccolo sorriso, o almeno avervi fatto acquisire la consapevolezza che anche se non ve lo diciamo spesso io, come molti altri, vi porto nel cuore ogni giorno e sicuramente non smetteremo così facilmente di farlo.
Vorrei finire questa lettera dedicandovi una frase che mi piace molto: “Abbiate cura di splendere”. Splendete con la stessa luce di coraggio e forza che vi contraddistingue e non dimenticatevi mai di essere gli eroi, prima che nostri, di voi stessi. Valete più di quanto possiate immaginare.
Un bacio grande,
la vostra amica,
Lucia
Redazione
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