La pecora Libera non si trova ancora. Ma non verrà macellata
È scomparsa più di venti giorni fa da Borgo San Dalmazzo, fuggendo dal mattatoio. Ora l’azienda Pedona Carni fa sapere: “Se verrà ritrovata la salveremo”La pecora Libera non si trova ancora. Sono passate ormai più di tre settimane dalla sua rocambolesca fuga a Borgo San Dalmazzo, dove insieme ad altri ovini sarebbe dovuta essere macellata. La mattina del 29 giugno l’animale, accompagnato da un allevatore della zona insieme ad altri capi, era riuscito a scavalcare la recinzione e a dileguarsi nell’area industriale della cittadina.
Tre delle sue compagne erano state subito riprese, mentre di “Libera” - come l’ha ribattezzata sulla Stampa chi per primo ha raccontato la sua storia - non ci sono notizie. Nei primi giorni si erano susseguiti gli avvistamenti per le strade di Borgo, documentati sui gruppi locali di Facebook. Poi più nulla. La buona notizia è che il macello dove l’animale avrebbe dovuto finire i suoi giorni ha intenzione di graziarlo, qualora venisse riportato indietro. Dall’azienda Pedona Carni, contattata telefonicamente dalla nostra redazione, fanno sapere: “Non ne abbiamo ancora avuto nessuna notizia. Ma se venisse ritrovata, valuteremo insieme all’allevatore quale destinazione trovare per lei, magari dandola in adozione a una delle centinaia di persone che ci hanno contattati”.
La mobilitazione del web e di diverse associazioni animaliste ha quindi dato i suoi frutti. Ora la “caccia” a Libera può proseguire, ma con ben altri scopi rispetto a quelli originari. In attesa di saperla al sicuro, la pecora coraggiosa continua la sua corsa verso la libertà.
Andrea Cascioli
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