La Regione stanzia 540mila euro per difendere le scuole di montagna
Fino a 18mila euro per ciascuna iniziativa. Alle elementari con più di dieci alunni e più di tre gruppi pluriclasse potrà arrivare un contributo fino a 36mila euroAncora un’iniziativa della Regione Piemonte a favore della montagna ed in particolare dei servizi scolastici nei territori montani per l’anno scolastico 2022-2023. La giunta, su proposta del vicepresidente ed assessore alla Montagna Fabio Carosso, ha approvato la delibera che conferisce alla direzione Ambiente, Energia, Territorio, settore sviluppo della Montagna, l’incarico di predisporre il bando per la concessione del contributo finanziario da assegnare alle Unioni Montane. La somma stanziata è di 540mila euro.
Il presidente Cirio ricorda che si tratta di un’iniziativa che la Regione aveva già avviato negli scorsi anni. Si aggiunge al recente bando sulla residenzialità in montagna “che ha ottenuto un ottimo riscontro, - sostiene Cirio - consentendo ad oltre 300 famiglie di trasferirsi in zone montane del Piemonte. Tutti segnali di una concreta attenzione alla montagna e alle necessità di chi vive in questi territori”.
Il vicepresidente sottolinea come dal confronto con gli istituti scolastici e gli enti locali presenti sul territorio montano sia emersa la necessità di salvaguardare la situazione esistente nelle scuole del primo ciclo, con particolare riguardo alle scuole in maggior sofferenza per l’insufficienza di personale docente. Si è manifestata anche l’esigenza di valutare le realtà di pluriclasse in situazione di particolare disagio. Si potrà così equiparare l’offerta formativa nei servizi scolastici montani a quella normalmente fornita sul resto del territorio.
L'assessore all’Istruzione Elena Chiorino sostiene che le previsioni demografiche anticipano uno scenario che - con il calo delle nascite - inciderà anche sulle realtà di montagna. Per contrastare questo fenomeno, fin da inizio mandato, sono stati stabiliti criteri per la definizione degli organici “diversi e migliorativi” rispetto a quelli nazionali, orientati all’ampliamento dell’offerta formativa, proprio in funzione della tutela delle piccole realtà di montagna per scongiurarne la chiusura. “Le scuole - sostiene l’assessore Chiorino - rappresentano il cuore pulsante di una comunità e garantirne il mantenimento del servizio è la dimostrazione tangibile di come questa giunta sia attenta e fortemente orientata alla tutela delle realtà montane”.
Il contributo erogato dalla Regione ha come finalità sostenere:
a) iniziative volte al mantenimento del servizio scolastico per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, ubicate in contesti montani di particolare marginalità che renderebbero disagevole la frequenza scolastica in caso di cessazione del servizio, nell’importo massimo di 18.000 euro per ciascuna iniziativa e relativamente alla copertura dei costi sostenuti per l’impiego di personale; per le sole scuole primarie di primo grado con più di 10 alunni e con situazione di pluriclasse con più di tre gruppi classe potrà essere riconosciuto un contributo massimo di 36.000 euro;
b) la razionalizzazione di particolari realtà di pluriclasse per un importo massimo di 5.000 euro per ciascuna iniziativa nella scuola primaria e di 8.000 per ciascuna iniziativa nella scuola secondaria di primo grado.
La delibera della giunta prevede inoltre che i programmi didattici presentati dalle Unioni montane, formulati in accordo con gli Istituti scolastici di riferimento, dovranno essere redatti sulla base del bando regionale tenendo conto:
1. della presenza o meno, nella zona, di altri istituti scolastici completi di servizi e dei tempi necessari per raggiungerli, utilizzando criteri territoriali oggettivamente quantificabili quali l’altitudine, la distanza tra i plessi ed i tempi di percorrenza;
2. della necessità di garantire il diritto all’istruzione nelle situazioni di particolare criticità, ovviando al disagio degli alunni che in caso di cessazione del servizio sarebbero costretti a frequentare altre sedi scolastiche il cui raggiungimento risulterebbe problematico per le famiglie ubicate in contesti montani di forte marginalità, con conseguente rischio di spopolamento dei comuni montani;
3. delle situazioni di pluriclasse ove siano documentabili realtà di particolare disagio, dovute alla composizione delle stesse in rapporto alla dotazione di personale docente ed al tempo scuola proposto.
Redazione
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