"Lana circolare": una filiera sostenibile intorno alla lana sambucana
Sabato 26 ottobre a Vinadio la presentazione del progetto all’interno della Fiera dei SantiLa Fiera dei Santi di Vinadio è un appuntamento rituale per i pastori della Valle Stura sin dall'Ottocento, quando in occasione di Ognissanti, radunavano le greggi e trattavano la compravendita dei capi migliori con mercanti giunti da ogni parte. In particolare, il contesto della Fiera è per l’Ecomuseo della Pastorizia – gestito dall’Unione Montana Valle Stura e con sede a Pontebernardo, frazione di Pietraporzio – un importante spazio di narrazione del patrimonio culturale insito nel mondo pastorale della vallata, e di coinvolgimento della comunità sulle tematiche di cui si fa portatore. Quest’anno la Fiera sarà l’occasione per la prima uscita pubblica di un progetto a cui l’Ecomuseo sta lavorando da un anno: Lana circolare. Finanziato da Fondazione CRC nell’ambito della prima edizione del bando Percorsi di sostenibilità, il progetto nasce dall’esigenza di valorizzare come risorsa quello che abitualmente è considerato un rifiuto speciale, ovvero la lana delle pecore sambucane, razza tipica della Valle Stura, e il cui smaltimento spesso costituisce un problema per gli allevatori.
La lana sambucana, per le sue caratteristiche fisiche, non è la più adatta per la produzione di filati –a differenza, ad esempio, della lana merino – ma risulta ideale più di ogni altra lana per essere lavorata e trasformata in feltro e, con esso, per realizzare oggetti, abiti, pezzi di design ecc. Questa proprietà è stata al centro dell’idea di Lana circolare: trasformare un rifiuto speciale in una risorsa preziosa per il territorio come materia artistica e come mezzo di inclusione sociale, costruendo attorno ad essa una filiera a km zero, etica e sostenibile per l’ambiente e per le persone.
Nel primo anno di progetto si è partiti da 400 kg di lana, acquistata da alcuni pastori della Valle Stura grazie alla collaborazione con il consorzio L’Escaroun e la cooperativa Lou Barmaset. Da qui è stata costruita una filiera di lavorazione, che ha coinvolto alcuni centri diurni e comunità per persone con disabilità del territorio (la Comunità “La Rocca” di Roccasparvera, i centri “Mistral” e “Centro Lavoro Protetto” di Cuneo, “Ou Bourc” di Borgo San Dalmazzo, “Cascina Ambrosino” di Peveragno”), oltre alla Cooperativa Germinale di Demonte e alcune lavoratrici che hanno frequentato negli anni i corsi di infeltrimento promossi dall’ente.
Più di 50 persone sono intervenute nel processo, formate e seguite da Romina Dogliani, artigiana feltraia che in Valle Stura da anni raccoglie e lavora la lana sambucana producendo manufatti artistici e di design di alta qualità. A partire dalla pulitura a mano, continuando con il lavaggio, la trasformazione in feltro con acqua calda e sapone di Marsiglia e la produzione di oggetti artistici e di uso quotidiano: portachiavi, saponette rivestite, sottopentola, sottopiedi, cuscini, cappelli e piccoli gnomi da appendere alla porta.
"Le ragazze e i ragazzi del centri mi hanno stupito. – dice Romina Dogliani – All’inizio ero scettica, ma poi ognuno è riuscito a trovare un suo posto nella filiera, secondo le proprie capacità, e a stare bene, perché la lana ha un potere curativo per tutti".
Lo confermano anche gli operatori dei centri per disabili che hanno lavorato al progetto: la lavorazione della lana ha saputo coinvolgere ogni ospite, anche con disabilità più gravi, valorizzando le caratteristiche di ogni persona, e attorno ad essa si sono creati bellissimi momenti di condivisione e socializzazione, grazie ad un’attività diversa dalla solita routine e con un potere calmante di cui tutti hanno beneficiato.
"Abbiamo documentato tutto il processo, fase per fase, insieme al regista Paolo Ansaldi, restituendo un video-cortometraggio narrativo e un racconto dettagliato sui canali social dell’Ecomuseo, per far conoscere tutto il valore che sta dietro ad ogni singolo oggetto prodotto – racconta Francesca Perlo di noau | officina culturale, realtà che ha affiancato l’Ecomuseo nel project management e nella comunicazione".
"Gli oggetti saranno venduti in alcuni punti della Valle, come l’Ecomuseo a Pontebernardo e la Porta di Valle a Demonte, e in alcuni eventi, fiere e mercatini, soprattutto con l’avvicinarsi delle festività natalizie. – aggiunge Miriam Rubeis, referente dell’Ecomuseo della Pastorizia. – Per noi è una grande soddisfazione vedere finalmente concretizzarsi un’idea che avevamo da anni, che valorizza persone, saperi, storia e tradizioni legati alla lana sambucana".
Appuntamento dunque sabato 26 ottobre al Revelin del Forte di Vinadio: si partirà alle 15:00 con un laboratorio di feltro con Romina Dogliani e con le ragazze e i ragazzi dei centri diurni coinvolti nel progetto, seguito alle 17:00 dalla presentazione del progetto con la proiezione del cortometraggio di Paolo Ansaldi che racconta il primo anno di attività. Gli eventi sono gratuiti; per partecipare al laboratorio è necessario prenotarsi scrivendo a [email protected] o telefonando al numero 347 211 8377. Seguirà un rinfresco.
Lana circolare è un progetto di Unione Montana Valle Stura - Ecomuseo della Pastorizia in collaborazione con Consorzio L’Escaroun, Valle Stura Experience, Consorzio socio-assistenziale del cuneese, Cooperativa Proposta 80 e Cooperativa Germinale, con il supporto di noau | officina culturale e il sostegno di Fondazione CRC nell’ambito del bando Percorsi di sostenibilità. Per info: www.ecomuseopastorizia.it/lana-circolare, mail [email protected], tel 347 211 8377.
c.s.
VINADIO Vinadio