L’appello degli animalisti: “Maltrattamenti e abbandoni diffusi nella Granda. Serve una risposta”
Stop Animal Crimes Italia si rivolge soprattutto ai sindaci: “Ignorano le proprie competenze in materia di controlli”Riceviamo e pubblichiamo:
Avevamo creato uno sportello chiamato “Sos Animali Cuneo” per fornire la nostra assistenza alle segnalazioni dei cittadini e ci siamo resi conto che esiste un vuoto netto tra i segnalanti e le soluzioni, un muro che non permette di intervenire sempre secondo legge.
A Dronero, Magliano Alpi, Peveragno, Cuneo, Villafalletto, Centallo, Monchiero ed altri Comuni, abbiamo segnalato alle istituzioni preposte all’osservanza delle leggi sul benessere animale (sindaci, Asl e Polizie Locali), negli ultimi due mesi cani detenuti a catena o in recinti fatiscenti, isolati dal contesto familiare e cucce precarie e l’esito dei sopralluoghi eseguiti è sempre lo stesso: prescrizioni; ovvero, in poche parole, consigli sulla messa a norme dei luoghi, senza alcuna sanzione o denuncia penale per maltrattamento animali o sequestro degli stessi.
Di fronte a cani ancora oggi considerati solamente oggetti da collocare, isolati e lontani dalla famiglia, ormai apatici, in recinti o legati a catena in prossimità dell’ingresso della proprietà per scoraggiare intrusi piuttosto che cani da caccia relegati tutto l’anno in strutture costruite in boschi e campagne, di fronte a centinaia di gatti abbandonati o malati di cui devono farsi carico i cittadini e associazioni o di fronte a caprioli, rondoni o rapaci feriti o caduti dai nidi che devono essere condotti all’unico CRAS a Bernezzo o bovini detenuti tra i propri escrementi, le risposte delle istituzioni non sono quelle che dovrebbero essere. Oltre che una risposta sanzionatoria ovvero punitiva ed educativa quasi inesistente, i sindaci ignorano completamente le proprie competenze in materia di controlli poiché verosimilmente non vogliono onerarsi di altre spese, tenendo conto che il sindaco è per legge locale e nazionale il responsabile degli animali sul territorio e deve provvedere alle loro cure e mantenimento, mediante convenzioni con canili e gattili, veterinari pubblici e privati, servizi di accalappio e di pronto soccorso. La conseguenza è catastrofica: maltrattamenti e abbandoni di animali diffusi ovunque nella “Granda” dove manca altrettanto una risposta efficace e propositiva dell’animalismo locale, assorbito proprio dalla custodia di animali abbandonati o feriti.
Il nostro appello è dunque rivolto agli enti locali a porre in essere servizi più incisivi e misure di prevenzione: iniziare a sanzionare con più determinazione gli illeciti più significativi iniziando dalla corretta custodia degli animali considerandoli esseri senzienti e non oggetti, compiere censimenti di cani e gatti e ravvisando il reato di maltrattamento animale in luogo delle prescrizioni, con particolare riguardo all’isolamento etologico del cane. Appello anche rivolto all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine a considerare i reati a danno degli animali alla stressa stregua di altri, agendo anche d’iniziativa senza il parere - per nessuna legge vincolante - delle ASL veterinarie, che sono enti preventivi e non repressivi.
Nel frattempo continueremo a dar voce a segnalazioni (cell: 327.2526934) e interfacciarsi con le Istituzioni, denunciando i maltrattamenti, nella speranza di una risposta e interventi più persuasivi e facciamo un appello agli amanti degli animali a contattarci per accrescere la nostra attività di denuncia e sensibilizzazione.
Stop Animal Crimes Italia
Redazione
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