L’intelligenza artificiale al centro degli Stati Generali del Digitale
La tecnologia e i suoi possibili sviluppi sono stati illustrati da diversi punti di vista, a partire dalle applicazioni concrete ai possibili effetti sulla produttivitàGli anni della pandemia hanno lasciato in eredità l’idea che dietro un momento di difficoltà si nascondano anche opportunità per migliorare; le discussioni intorno ai tempi esponenziali che stiamo vivendo inducono a pensare che valga anche il contrario: la rapida evoluzione delle tecnologie rappresenta certamente un fattore di sviluppo, ma presenta anche insidie, in termini occupazionali e non solo. In entrambi i casi, comunque, il compito a cui siamo chiamati consiste nel provare a guidare la transizione verso un futuro ancora tutto da scrivere.
La consapevolezza di poter giocare tale ruolo è stata confermata dalla seconda edizione degli Stati generali del Digitale, organizzati da Confindustria Cuneo insieme alla sua sezione digitale, che conta più di 70 imprese associate.
Come ha spiegato in apertura di incontro il vicedirettore e responsabile Innovazione di Confindustria Cuneo, Mauro Danna, l’intelligenza artificiale è una tecnologia esponenziale che potrebbe rivoluzionare il lavoro e la vita delle persone e nel corso dell’incontro presso la sede di Confindustria Cuneo è stata analizzata sotto il profilo degli effetti sulla produttività, del quadro normativo e dell’impatto sul mercato del lavoro.
Gli interventi, coordinati da Paolo Cornero dell’ufficio Comunicazione di Confindustria Cuneo, si sono aperti con Ettore Russo, senior policy advisor di Anitec-Assinform, il quale ha sottolineato l’importanza dell’Ai ((intelligenza artificiale) come tecnologia che riduce i costi e aumenta i ricavi, migliorando l’efficienza e la sostenibilità dei processi. Secondo uno studio di McKinsey del 2023, l’intelligenza artificiale è la tecnologia in più rapida crescita nel mercato digitale italiano, con un tasso di crescita annuale stimato al 28,6% tra il 2023 e il 2026, raggiungendo un valore di mercato di 1,2 miliardi di euro. Russo ha anche evidenziato come il Piemonte rappresenti una porzione significativa del mercato italiano dell’Ai. La crescita differenziata nei vari settori, con particolare attenzione alla sanità, all’industria manifatturiera e alla pubblica amministrazione, coinvolge però solo il 5% delle aziende italiane che utilizzano l’IA, un dato inferiore alla media europea, attribuibile principalmente ai costi elevati e alla necessità di maggiori sostegni pubblici, nonché alla necessità di una regolamentazione che contribuisca a creare un mercato maturo e di fiducia, senza però ostacolare l’innovazione.
Paolo Silvestri, rappresentante di Confindustria a Bruxelles per la Digital Policy, ha illustrato il contesto e le motivazioni alla base del regolamento dell’Unione Europea sull’intelligenza artificiale (Ai Act), che non mira a normare la tecnologia in sé, bensì i suoi utilizzi, adottando un approccio basato sul rischio, stabilendo una gerarchia dei rischi con utilizzi inaccettabili. L’obiettivo è proteggere salute, sicurezza e diritti fondamentali dei cittadini e garantire un mercato interno regolamentato. Ha poi parlato di ambienti controllati per la sperimentazione in condizioni reali, che permetteranno alle aziende di innovare prima di essere completamente conformi all’Ai Act.
Antonio Bosio, Head of B2B Center of Excellence, Samsung Electronics Italia SpA ha mostrato come l’IA sia già presente e funzionante in molti ambiti della nostra vita quotidiana e come possa apportare significativi benefici sia a livello personale che aziendale, migliorando l’accessibilità, l’efficienza e l’inclusività, per esempio attraverso la traduzione multilingua in tempo reale. Tra i casi di uso dell’IA citati, i televisori che migliorano la qualità delle immagini e dell’audio analizzando e ottimizzando il segnale in entrata, oppure le fotocamere multiple degli smartphone che lavorano insieme per ottenere la migliore immagine possibile. Nel contesto della diagnostica medica, l’Ai aiuta a identificare anomalie nelle immagini diagnostiche, come ecografie e Tac. Combinando l’analisi automatica dell’IA con l’esperienza dei medici, è possibile raggiungere un tasso di rilevamento delle anomalie del 97%, salvando vite umane. Bosio ha anche illustrato come l’Ai possa ottimizzare il consumo energetico negli edifici, riducendo i picchi di consumo grazie a una gestione più efficiente dei sistemi di climatizzazione. Risvolti interessanti riguardando anche il marketing, attraverso la personalizzazione di promozioni nei centri commerciali grazie all’uso di sensori e telecamere che tracciano il profilo dei clienti e adattare i contenuti promozionali, di conseguenza, raddoppiando i volumi di vendita rispetto ai metodi tradizionali.
Gianfranco Sorasio, ceo di Eviso, ha descritto come la sua azienda abbia utilizzato la tecnologia per creare un modello di business differente rispetto alle tradizionali utility, automatizzando molti processi, riducendo i costi di servizio e aumentando la scalabilità, con un numero fisso di costi indipendentemente dal numero di clienti serviti. Questo modello ha permesso all’impresa saluzzese di crescere rapidamente, passando da 20.000 dei 2020 al mezzo milione di clienti attuali. Allargando il ragionamento, Sorasio ha evidenziato come l’innovazione tecnologica stia spostando la ricerca dalle università alle imprese, che ora collaborano con gli Stati anziché competere tra loro. Una riflessione, infine, è stata dedicata all’importanza della velocità nel testing e nello sviluppo di nuovi prodotti. Grazie all’Ai generativa, Eviso è in grado di produrre test e prototipi in tempi molto più rapidi, passando da sei mesi a sei settimane, aumentando così l’efficienza e riducendo i costi di sviluppo.
Jacopo Allegrini, Government Affairs and Public Policy di Google, ha discusso l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle tecnologie e i servizi dell’azienda. Ha evidenziato l’importanza del "shift tecnologico" che l’AI rappresenta, simile a precedenti trasformazioni come Internet e il mobile, precisando come Google abbia investito nell’Ai fin dal 2016. Andando nello specifico dei prodotti, è stato ribadito come l’Ai di Google sia integrata in vari prodotti, come Smart Compose su Gmail, che accelera la scrittura, i sistemi di protezione di Gmail contro malware e spyware, e Google Maps, che utilizza l’AI per previsioni sui tempi di percorrenza e percorsi eco-friendly. È stato menzionato anche Google Lens, una tecnologia di ricerca visuale che ha permesso circa 12 miliardi di ricerche per immagini. Un altro punto centrale della presentazione è stato Alpha Fold, una tecnologia sviluppata da DeepMind, team di Google, che ha mappato 200 milioni di proteine, un progresso significativo rispetto alle 11.000 proteine precedentemente mappate manualmente, che consente di poter andare verso un’accelerazione della ricerca e dello sviluppo di nuove cure. Parlando di Gemini, un nuovo modello di AI multimodale che integra diverse forme di dati (testo, immagini, video, suoni) per comprendere e interagire con il mondo in modo più umano, sono stati mostrati esempi pratici di come possa identificare oggetti visivi e interpretare contesti complessi, come analizzare un film di 44 minuti per trovare una specifica scena. Un’ultima considerazione ha riguardato il fatto che l’AI di Google possa contribuire a risolvere problemi globali, come prevedere inondazioni e incendi, migliorare la gestione delle risorse urbane tramite immagini satellitari e aiutare le amministrazioni comunali a combattere le isole di calore.
Guido Saracco, rettore emerito del Politecnico di Torino, partendo dal libro “Tecnosofia”, scritto insieme al filosofo positivista Maurizio Ferraris, ha sottolineato come le tecnologie possano migliorare le capacità umane e fare del bene, sostenendo l’importanza di avere fiducia in esse. Riconoscendo che le tecnologie avanzate possono suscitare ansia e timori, Saracco ha rimarcato il ruolo di ricercatori e accademici nel guidare e supportare l’umanità verso l’utilizzo positivo di queste innovazioni. Le neuroscienze e le neurotecnologie stanno avanzando rapidamente, esplorando la coscienza umana e distinguendoci dai computer. Questi sviluppi richiedono una riconsiderazione dei diritti umani fondamentali, stabiliti nel 1948, per proteggerci da potenziali abusi tecnologici. In riferimento all’evoluzione delle tecnologie portate avanti da aziende come Neuralink di Elon Musk, che collega direttamente il cervello umano ai computer, Saracco ha ipotizzato un futuro caratterizzato da un’ibridazione tra umano e tecnologia. Questo porterà alla necessità di adattare l’educazione per preparare gli studenti a lavorare con i loro “alleati digitali”, una combinazione di umano e intelligenza artificiale, nonché di prendere in considerazione una conferenza delle Nazioni Unite sull’intelligenza artificiale, simile a quelle sui cambiamenti climatici, per affrontare le sfide globali poste dalle nuove tecnologie.
Terminati gli interventi dei relatori, Mauro Danna ha ricordato come gli Stati Generali del Digitale sull’intelligenza artificiale rappresentino l’inizio di un percorso che prevederà un insieme di iniziative future. In particolare, sono in programma vari incontri tematici, attività formative, oltre al tavolo sull’intelligenza artificiale che è stato costituito in provincia di Cuneo, partito in una forma più ristretta, ma che aprirà a nuovi soggetti, per mappare le competenze in materia.
A tal riguardo Michele Pagliuzzi, uno dei componenti del tavolo, ha spiegato che l’iniziativa mira a creare un’eccellenza nel tessuto provinciale, valorizzando le competenze e la collaborazione per generare attrattività non solo industriale, ma anche di qualità della vita, grazie all’uso consapevole delle nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale. Creare questo tavolo significa condividere le conoscenze esistenti, collaborando per creare valore, aggiungendo densità alle competenze e al valore nel territorio, rendendolo competitivo e migliorando la qualità della vita per tutti i suoi abitanti.
A chiudere gli Stati Generali del Digitale è stato Valerio Colombo, presidente della Sezione Digitale di Confindustria Cuneo, che con questo riuscito momento di confronto si appresta a concludere i suoi 6 anni alla guida del raggruppamento di imprese associate legate all’innovazione.
c.s.
CUNEO Confindustria