Migliaia di rapaci in viaggio verso la valle Stura
Sabato 18 agosto riprende la campagna di osservazione ornitologica prevista dal Progetto Migrans, promosso dall’Ente di Gestione delle Aree protette delle Alpi MarittimeSabato 18 agosto, come da ventisette anni a questa parte, riprende la campagna di osservazione ornitologica prevista dal Progetto Migrans, promosso dall’Ente di Gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime per monitorare la migrazione post-riproduttiva dei rapaci diurni che scelgono di andare a sud solcando i cieli della Valle Stura di Demonte. I birdwatchers si concentreranno, in particolare ma non esclusivamente, sugli avvistamenti del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) e del biancone (Circaetus gallicus).
Il monitoraggio si svolgerà dal 18 agosto a domenica 30 settembre dal sito di osservazione di Madonna del Pino in Valle Stura, nei pressi di Demonte, dalle 9 alle 17.
Le osservazioni sono a cura del personale delle Aree protette Alpi Marittime e di volontari, ma sono aperte a chiunque abbia interesse a osservare quello che è uno tra i fenomeni più interessanti e spettacolari offerti dalla natura.
Domenica 26 agosto, per sensibilizzare il pubblico e avvicinare la popolazione al grande evento, che si ripete ogni anno verso la fine dell’estate nei cieli della valle Stura, l’associazione CuneoBirding che collabora attivamente con le Aree Protette Alpi Marittime al monitoraggio ha organizzato, a Madonna del Pino, la giornata In volo verso l’Africa (orario: 9-16).
Il Progetto Migrans, grazie alla rete di punti di osservazione italiani ed esteri, consente di raccogliere informazioni sulla consistenza delle popolazioni europee relative dei due rapaci diurni, di cui si rimarcano i 7595 falchi pecchiaioli contati nel 2017 in Valle Stura. Oltre al falco pecchiaiolo e al biancone gli osservatori censiscono anche altre specie ad alta importanza conservazionistica e inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli 147/2009/CE tra cui: cicogna bianca (Ciconia ciconia), cicogna nera (Ciconia nigra), falco di palude (Circus aeruginosus), nibbio bruno (Milvus migrans) e il raro falco della Regina (Falco eleonorae).
I dati raccolti sono importantissimi per la comprensione del fenomeno della migrazione e il suo monitoraggio costante nel tempo rappresenta una sorta di “termometro” (bioindicatore) dello stato dei rapporti tra ambiente, fauna e uomo in aree a grandi distanze geografiche.
Per informazioni o per partecipare: tel. 0171 978809; [email protected].
c.s.
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