Monte Saben - Monte Croce
Montagna
Questo itinerario è adatto sia a piedi che con le ciastre, a due passi da casa ed offre un bellissimo paesaggio e l’occasione di osservare da vicino splendide meridiane.
A Borgo San Dalmazzo seguiamo la strada per Monserrato, oltre la clinica raggiungiamo l’abitato di Sant’Antonio di Aradolo; se la strada è sgombra da neve si può proseguire con l’auto fino a Tetto Pilone (1217 m.). Partiamo a piedi per la stradina asfaltata verso sud-ovest, dove vediamo in lontananza la sagoma del Monte Saben, dopo poco ignoriamo una sterrata che si stacca sulla sinistra (Madonna Bruna “via di teit”). Quando la strada diventa sterrata incrociamo sulla destra il sentiero per Monte Croce (via delle Meridiane); proseguiamo in direzione Monte Saben. Dopo un chilometro circa nei pressi di Colle di Firet (1155 m.) si giunge ad un’indicazione a destra, via delle meridiane (che faremo al ritorno). Noi proseguiamo per il Monte Saben, con leggeri sali-scendi fino ad un viale di faggi. Ignoriamo una deviazione a sinistra che scende verso Andonno. Entriamo nella boscaglia fino alla Colla della Croce (1278 m.). Lasciamo la sterrata sulla sinistra, chiusa da una sbarra e con un ripido sentiero saliamo nel boschetto. Rientriamo sul versante della Valle Gesso e con percorso a zig-zag giungiamo a Colla delle Piastre (1386 m.), dopo circa quattro chilometri e mezzo dalla partenza. A tratti scorgiamo la cima: poco più di 250 metri ci dividono dalla nostra meta. Ci inoltriamo nel boschetto e su una ripida dorsale arriviamo alla singolare meridiana del Monte Saben (1670 m.). Bellissimo panorama sulla pianura cuneese e sulla Valle Stura e Gesso. Questa meridiana che conclude il percorso della “Via delle Meridiane” è stata costruita dallo specialista Sig. Marchetti Bernardo e con la collaborazione del Cai di Borgo San Dalmazzo è stata posata su un pilone di pietre sulla vetta del Saben; una targa ricorda i nostri amici che non sono più con noi ed è stata inaugurata il 22 giugno 2008.
Il ritorno è sulla via di salita fino al Colle del Firet. Qui svoltiamo a sinistra per la via delle meridiane. Sulla ripida stradina, nei pressi del Ciabot Padela troviamo dei singolari personaggi scolpiti (un ciclista completamente vestito su una bicicletta e un boscaiolo costruito con lose di pietra armato di motosega) e, dopo circa 10 minuti, sulla destra, una casetta; una meridiana rappresenta la sagoma di Pinocchio, sulla parete un’altra meridiana con la scritta “Mustra ‘d Bernard a marca jure ch’a mancu al tramunt”, di fronte un grande tronco di albero ricurvo tagliato a metà con l’apertura a cassetto dove sono scolpite una serie di vette corrispondenti alle montagne visibili da questo punto. Qualche passo in avanti e ci troviamo di fonte a uno chalet, un pilone in legno con la scritta “Ruciariund” con sul basamento due piccole meridiane; vicino una grande meridiana posta orizzontalmente sul terreno a forma di raggiera costruita con pali di legno che disegnano un ventaglio a spicchi, con diversi tipi di fiori. Proseguiamo a destra sulla stradina che conduce ad uno slargo dove sono installati pali di ripetitori: è la “piazzetta delle meridiane”. Una formata da una grossa trave di pietra, un’altra in metallo con orologio solare su semisfera a ciclo armillare. Il maestro si è adeguato all’ambiente circostante costruendo una meridiana con una parabola TV e altre ancora.
Proseguiamo lungo la cresta verso est e con leggera discesa e poi salita arriviamo a Monte Croce (1217 m.) dove, oltre alla croce di vetta vi è una meridiana molto complessa, posata su un basamento a forma di tavolo rotondo con un cassetto, con la scritta omnes II° millenium horae.
Le istruzioni spiegano le sue funzioni; indica ben quattro tipi di ore di epoche diverse nei vari quadranti oltre ad un orologio lunare ed è bordata da sagome in direzione delle montagne viste da questo punto. Scendiamo verso est e in 15 – 20 minuti siamo a Tetto Pilone.
Si tratta di una bellissima gita con un dislivello in salita di circa 700 metri, uno sviluppo totale di circa 11,5 chilometri “GPS”, tempo di salita ore 2,30-3,00. è possibile effettuare solo il giro delle Meridiane, una bella e interessante passeggiata di un paio di ore.
Se camminiamo con le ciastre, pensiamo sempre alla sicurezza portando con noi l’ARVA.
Giordano Luciano CUNEO
A Borgo San Dalmazzo seguiamo la strada per Monserrato, oltre la clinica raggiungiamo l’abitato di Sant’Antonio di Aradolo; se la strada è sgombra da neve si può proseguire con l’auto fino a Tetto Pilone (1217 m.). Partiamo a piedi per la stradina asfaltata verso sud-ovest, dove vediamo in lontananza la sagoma del Monte Saben, dopo poco ignoriamo una sterrata che si stacca sulla sinistra (Madonna Bruna “via di teit”). Quando la strada diventa sterrata incrociamo sulla destra il sentiero per Monte Croce (via delle Meridiane); proseguiamo in direzione Monte Saben. Dopo un chilometro circa nei pressi di Colle di Firet (1155 m.) si giunge ad un’indicazione a destra, via delle meridiane (che faremo al ritorno). Noi proseguiamo per il Monte Saben, con leggeri sali-scendi fino ad un viale di faggi. Ignoriamo una deviazione a sinistra che scende verso Andonno. Entriamo nella boscaglia fino alla Colla della Croce (1278 m.). Lasciamo la sterrata sulla sinistra, chiusa da una sbarra e con un ripido sentiero saliamo nel boschetto. Rientriamo sul versante della Valle Gesso e con percorso a zig-zag giungiamo a Colla delle Piastre (1386 m.), dopo circa quattro chilometri e mezzo dalla partenza. A tratti scorgiamo la cima: poco più di 250 metri ci dividono dalla nostra meta. Ci inoltriamo nel boschetto e su una ripida dorsale arriviamo alla singolare meridiana del Monte Saben (1670 m.). Bellissimo panorama sulla pianura cuneese e sulla Valle Stura e Gesso. Questa meridiana che conclude il percorso della “Via delle Meridiane” è stata costruita dallo specialista Sig. Marchetti Bernardo e con la collaborazione del Cai di Borgo San Dalmazzo è stata posata su un pilone di pietre sulla vetta del Saben; una targa ricorda i nostri amici che non sono più con noi ed è stata inaugurata il 22 giugno 2008.
Il ritorno è sulla via di salita fino al Colle del Firet. Qui svoltiamo a sinistra per la via delle meridiane. Sulla ripida stradina, nei pressi del Ciabot Padela troviamo dei singolari personaggi scolpiti (un ciclista completamente vestito su una bicicletta e un boscaiolo costruito con lose di pietra armato di motosega) e, dopo circa 10 minuti, sulla destra, una casetta; una meridiana rappresenta la sagoma di Pinocchio, sulla parete un’altra meridiana con la scritta “Mustra ‘d Bernard a marca jure ch’a mancu al tramunt”, di fronte un grande tronco di albero ricurvo tagliato a metà con l’apertura a cassetto dove sono scolpite una serie di vette corrispondenti alle montagne visibili da questo punto. Qualche passo in avanti e ci troviamo di fonte a uno chalet, un pilone in legno con la scritta “Ruciariund” con sul basamento due piccole meridiane; vicino una grande meridiana posta orizzontalmente sul terreno a forma di raggiera costruita con pali di legno che disegnano un ventaglio a spicchi, con diversi tipi di fiori. Proseguiamo a destra sulla stradina che conduce ad uno slargo dove sono installati pali di ripetitori: è la “piazzetta delle meridiane”. Una formata da una grossa trave di pietra, un’altra in metallo con orologio solare su semisfera a ciclo armillare. Il maestro si è adeguato all’ambiente circostante costruendo una meridiana con una parabola TV e altre ancora.
Proseguiamo lungo la cresta verso est e con leggera discesa e poi salita arriviamo a Monte Croce (1217 m.) dove, oltre alla croce di vetta vi è una meridiana molto complessa, posata su un basamento a forma di tavolo rotondo con un cassetto, con la scritta omnes II° millenium horae.
Le istruzioni spiegano le sue funzioni; indica ben quattro tipi di ore di epoche diverse nei vari quadranti oltre ad un orologio lunare ed è bordata da sagome in direzione delle montagne viste da questo punto. Scendiamo verso est e in 15 – 20 minuti siamo a Tetto Pilone.
Si tratta di una bellissima gita con un dislivello in salita di circa 700 metri, uno sviluppo totale di circa 11,5 chilometri “GPS”, tempo di salita ore 2,30-3,00. è possibile effettuare solo il giro delle Meridiane, una bella e interessante passeggiata di un paio di ore.
Se camminiamo con le ciastre, pensiamo sempre alla sicurezza portando con noi l’ARVA.
Giordano Luciano CUNEO
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