“Non c’è solo la Shoah. Si ricordi il sacrificio della Cuneense e il suo comandante”
Il decano della destra cuneese Paolo Chiarenza lamenta: “Nel Giorno del Ricordo le celebrazioni per i martiri delle foibe saranno tenute solo da storici di sinistra”Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio direttore,
andiamo per ordine nelle commemorazioni doverose che ci attendono nei prossimi giorni in provincia di Cuneo. In primo luogo le iniziative e manifestazioni per conservare e trasmettere la memoria dell'olocausto degli ebrei. Per la “Giornata della Memoria” non c'è telegiornale, non c'è articolo di giornale, non c'è film su quell'epoca, non c'è gita di istruzione che non contempli quell'evento. Ciò non di meno la senatrice Liliana Segre si duole che “la Shoah rischia l'oblio”. Ci inchiniamo nel ricordo, nella condanna, nella riflessione.
Ma per noi non c'è solo il culto di quella memoria. In questi giorni di gennaio gli Alpini ricordano la tragica battaglia di Nowo Postojalowka in Russia nel 1943. Anche lì rifulse il sacrificio e il valore dei nostri soldati che vanno tutti ricordati con commozione.
Ma è demoralizzante e disonorevole che nelle dichiarazioni e nei sevizi giornalistici rievocativi di quei fatti vengano citati vari ufficiali e soldati, ma completamente ignorato il nome del generale Emilio Battisti, prestigioso comandante della Divisione Alpina Cuneense, medaglia d'oro al V.M.. Eppure nel 2018, al raduno della Cuneense al Colle di Nava “la Stampa” dedicò all’evento questo titolo su tre colonne: “Onore alla Divisione Martire e al suo ultimo generale”. Ancora in vita, dopo sette anni fra carcere duro e gulag, a Cuneo il generale Emilio Battisti era stato contestato, aggredito, ingiuriato, perché era rimasto coerentemente fascista e nel 1958 si era candidato nel Cuneese alle elezioni politiche per il Movimento Sociale Italiano.
Ma non finisce qui. Nell'ordine in calendario di questo periodo prevede anche il “Giorno del Ricordo”, istituito per legge per commemorare i circa 15.000 Martiri gettati vivi nelle cavità carsiche delle foibe, e i 350.000 italiani costretti a fuggire dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia ad opera dei partigiani comunisti di Tito, a causa delle vicende della Seconda Guerra Mondiale.
A parte le iniziative di commemorazione da parte di Fratelli d'Italia, le celebrazioni ufficiali saranno tenute da riconosciuti storici di sinistra, affiancati dall'Associazione partigiani. Andiamo sempre peggio. Siamo giunti al punto che l'anno scorso a Cuneo è stato ufficialmente invitato a parlare di foibe lo storiografo di sinistra Eric Gobetti noto negazionista dei fatti delle foibe.
Le commemorazioni storiche sono controllate ormai dall'ideologia di parte. Va sempre peggio.
Grazie per la pubblicazione.
Paolo Chiarenza
Redazione
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