'Non mi fermo più al Santuario di Vicoforte, la presenza di Vittorio Emanuele III mi disturba'
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore: 'Se ci entrassi oggi, riaffiorerebbero ricordi tristi e incancellabili'Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore.
Sovente, con moglie, per raggiungere o ritornare dalla val Tanaro, transitiamo dal maestoso Santuario di Vicoforte e sempre ci fermavamo per una sentita preghiera ed un caffè. Preciso che nella mia vita lavorativa, con piacere ho contribuito, in piccolissima misura, alla sicurezza del Santuario avendo imbrigliato e, dato sicuro passaggio, all’abbondante acqua sorgiva che scorre nel cunicolo sotterraneo circondante il Santuario.
Personalmente ero affezionato a questo Santuario sia come luogo di culto che per la sua bellezza artistica delle Cappelle e mi incantavo ammirando la dipinta e grande cupola. Questo prima del dicembre 2017; oggi preferisco non fermarmi perché la presenza della salma del Re mi disturba.
Fin da piccolo ho appreso che in Chiesa si devono esprimere soli buoni e comprensivi pensieri e questo fortemente lo credo e condivido. Oggi se entrassi nel Santuario, riaffiorerebbero solo tristi ed incancellabili pensieri, che sono radicati nel mio essere da 75 anni. Non posso dimenticare, ed addebito al Re, quale capo delle Forze Armate, la nascita delle “camice nere” e le seguenti bastonature ed uccisioni, il mai osteggiato sviluppo del “fascismo”, la condivisa ma deleteria entrata in guerra, l’approvazione delle vituperate “Leggi Razziali” con migliaia di deportati senza ritorno ed infine, la fuga a Brindisi.
Per quanto riguarda personalmente, la permanenza torinese ha inciso in me il ricordo della perenne fame procurata dalle “tessere annonarie”, la paura dei bombardamenti, il solitario sfollamento a soli 10 anni, prima a Vernante poi alla cascina Colombero oggi villaggio Colombero, la perenne paura dei tedeschi e ancor di più dei miserabili e crudeli della “X Mas”.
Questi sono i pensieri che irrefrenabili ritornerebbero alla mente vedendo la magnifica “Cappella” a sinistra del Santuario e, non sarebbero consoni, al religioso luogo, perché lontani dal “Cristiano perdono”.
Lorenzo Garro
r.c.
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