“Oblio oncologico, una legge di civiltà”: il senatore Bergesio plaude al via libera
Per adozioni, mutui, concorsi e pratiche bancarie o assicurative non verrà più ammessa la richiesta di informazioni sugli ex malati guariti da oltre 10 anniCon il via libera definitivo all’unanimità del Senato alla proposta di legge «Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche» è legge il diritto all’oblio oncologico.
Con il provvedimento, che recepisce le proposte di Aieop (Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica) e Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncologia pediatrica), l’Italia si allinea ad altri Paesi europei che hanno già adottato una misura analoga, come Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Portogallo Spagna e Romania. Nel febbraio 2022 la stessa Commissione Europea, nell'ambito del Piano Oncologico Europeo, aveva auspicato che tutti gli Stati membri si dotassero di una legge sul Diritto all'Oblio Oncologico entro il 2025.
“Una legge di civiltà, fortemente voluta e sostenuta da questo Governo, con la quale si restituisce alle persone che sono guarite dal cancro il diritto di progettare la propria vita senza subire discriminazioni”, commenta il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio.
Il testo sull'oblio oncologico prevede che nei casi di procedure per l'adozione, richiesta di mutui e pratiche bancarie e assicurative, ed anche nelle procedure concorsuali, non sia ammessa la richiesta di informazioni sullo stato di salute relativamente a patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni. Secondo le stime sono un milione gli italiani interessati perché considerati guariti, a fronte di 3,6 milioni che vivono con una diagnosi di cancro. E non sempre, superata la malattia grazie anche ai progressi della medicina, hanno le stesse opportunità di vita dei loro coetanei.
“Era doveroso legiferare su questa materia. Si tratta di un atto dovuto che finalmente cancella lo stigma della malattia imposto da una burocrazia obsoleta e restituisce ai guariti da tumore il diritto di vivere e progettare la propria vita con le stesse opportunità garantite dallo Stato agli altri cittadini”, dice ancora il senatore cuneese, che conclude: “La legge sul diritto all'oblio oncologico è una indispensabile conquista di civiltà per tutti gli ex pazienti oncologici del nostro Paese e per le loro famiglie”.
c.s.
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