Odifreddi sulle tracce dei binomi tra animali e scienziati: dai gatti di Peano e Schrödinger ai cani di Pavlov
Ieri sera, in una sala Varco gremita per l'occasione, il 'matematico impertinente' ha presentato il suo nuovo libro: "Sorella scimmia, fratello verme"Nella sua lunga carriera Piergiorgio Odifreddi ha fatto della provocazione, un vero e proprio marchio di fabbrica e ieri, domenica 21 novembre, non ha smentito il suo personaggio. Smentendo la locuzione latina ‘Nemo propheta in patria’ il matematico impertinente, cuneese di nascita, ha dialogato con Federico Taddia in una sala Varco gremita per l’occasione: la presentazione del libro “Sorella scimmia, fratello verme” edito da Rizzoli. Il suo lavoro scientifico riguarda la Logica Matematica e, più in particolare, la teoria della calcolabilità, che studia potenzialità e limitazioni dei calcolatori, ma Odifreddi, che ha dedicato molta della sua produzione letteraria a confutare la dottrina cristiano-cattolica - tra le altre cose è presidente onorario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - non ha potuto fare a meno di usare la sua ironia per lanciare qualche stoccata al Vaticano. “La Bibbia? Un romanzo di miti”, ha ironizzato.
Il libro tratta, come anticipato, di animali, visti però da un punto di vista diverso dal solito, vale a dire quello degli scienziati e di come questi hanno cambiato il mondo osservandone e studiando il comportamento. Odifreddi ha ripercorso i binomi tra animali e scienziati che sono stati così emblematici da diventare addirittura proverbiali, come le rane di Galvani, le tartarughe e i fringuelli di Darwin, il cane di Pavlov, le oche di Lorenz, il gatto di Schrödinger, ma anche il gatto del cuneese Peano. Raccontando le vicende legate ad alcuni di questi binomi Odifreddi ha ripercorso con la consueta verve la storia della scienza punto di vista degli animali, sottolineando in tal modo lo stretto legame che intercorre tra natura e uomo.
s.m.
CUNEO Piergiorgio Odifreddi