"Oltre a garantire la riservatezza, la telemedicina deve trasferire i dati in modo affidabile"
A sottolinearlo Pinuccia Carena, esperta di protezione dei dati e dirigente della Asl Cn 1, in un’intervista al periodico online MSD Salute“Oltre a garantire la riservatezza, le piattaforme di telemedicina devono trasferire i dati in modo affidabile per non perdere informazioni”. A sottolinearlo è Pinuccia Carena, esperta di protezione dei dati e dirigente della Asl Cn 1 la quale, in un’intervista al periodico online MSD Salute, sottolinea gli aspetti chiave della privacy in telemedicina e cosa manca ai sistemi attuali per fornire garanzie a 360 gradi. “I pericoli si misurano in termini di possibile insicurezza rispetto ai dati; insicurezza che non è legata solo alla riservatezza – che è comunque una caratteristica della protezione dei dati personali -, ma all’integrità del dato e alla disponibilità del dato”, spiega Carena.
Questo significa, ad esempio, che le informazioni che partono dal paziente devono essere le stesse che arrivano al medico e viceversa. Pensiamo a un’immagine radiografica, piuttosto che al valore di un esame di laboratorio: è importante che il medico che li riceve, nell’ambito della telemedicina, abbia la garanzia che siano corretti.
Nel corso dell’intervista la dottoressa Carena si sofferma su altri particolari: la necessità di riservatezza, integrità e disponibilità del dato, la regolamentazione della telemedicina con uno sguardo al futuro, quando la soluzione sarà “la piattaforma nazionale di telemedicina che è istituzionalizzata ed è finanziata con il PNRR, per cui garantisce un sistema univoco di norme che possano fare da riferimento e perimetro entro i quali i soggetti pubblici e privati si possano muovere dal punto di vista anche della protezione dei dati”.
Si può leggere l’intera intervista a questo link.
c.s.
CUNEO Asl CN1