“Ospedale di Cuneo, chi pagherà il partenariato?”
Il Partito Democratico chiama in causa l’assessore Icardi: “Spieghi perché si è deciso di privilegiare questo istituto rispetto alla convenzione con l’Inail”Riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni dell’assessore regionale alla sanità Icardi e ci permettiamo di replicare ad alcune sue affermazioni
Sarebbe stato corretto ricordare che dagli anni bui della giunta Cota e del piano di rientro se ne uscì quando al governo della Regione c’era il PD con la giunta Chiamparino. Certo non si aprirono nuovi ospedali, ma si chiuse il travagliatissimo iter, noto a tutti, dell’ospedale di Verduno, grazie al reperimento nel bilancio regionale di 50 milioni di euro per terminare i lavori. A tutti gli effetti bisognerebbe riconoscere, almeno per onestà intellettuale, che è stato questo grande lavoro di riassetto del bilancio regionale che, non senza sacrifici, ha permesso la successiva inaugurazione dell’ospedale da parte della giunta in carica.
Circa il nuovo ospedale di Cuneo poi, giova ricordare che già a febbraio 2021 l’amministrazione comunale del capoluogo aveva deliberato la scelta del sito del Carle, ben prima rispetto a tutti gli altri ospedali citati nelle delibere di giunta e consiglio regionale rispettivamente del 12/11/2021 e del 18/2/2022. Purtroppo, a quasi 3 anni dalla scelta del sito, la Regione sta ancora “valutando” la proposta di PPP del privato, passando attraverso fantasiose “conferenze di intenti” e “cabine di regia” a nostro avviso senza alcun costrutto se non di procrastinare le decisioni. Tre anni di colpevole inerzia o di precisa scelta politica?
Nessun esponente del nostro partito ha mai detto che la costruzione del nuovo ospedale costerà più di 1 miliardo e 200 milioni e chi lo afferma è male informato o in malafede: è stato invece correttamente detto che il PPP prevede questa cifra complessiva per costruzione dell’ospedale e la successiva gestione di servizi (es. energia, manutenzione ordinaria e straordinaria etc.), da rimborsare nell’arco di 25 anni e quindi un esborso di più di 50 milioni di euro all’anno per l’Azienda.
In questa cifra inoltre sono compresi gli oneri finanziari derivanti dal costo del denaro relativi ad un anno e mezzo fa e destinati, vista l’attuale congiuntura, ad aumentare. A maggior ragione quindi continuiamo a chiedere perché si è deciso di privilegiare la l’istituto del PPP, sicuramente legittimo, ma vincolante anche su altre scelte aziendali (fornitura energia, manutenzione immobili ed impianti) e difficilmente gestibile dall’Azienda, a scapito della convenzione Inail.
A meno che la Regione Piemonte non sia in grado di impegnarsi a garantire all’Azienda le quote di finanziamento annuali previste dal PPP, ma questo non è dato saperlo mentre apprendiamo, non senza sorpresa, che esiste la possibilità di scorporare il canone derivante dalla costruzione dell’ospedale da quello della gestione. Se così fosse allora, lo ribadiamo, per quale motivo la Regione non ha preso in considerazione la convenzione con l’Inail che, coinvolgendo tra l’altro due pubbliche amministrazioni, porterebbe evidenti vantaggi anche dal punto di vista delle procedure?
Per quanto concerne l’ospedale di pianura invece la delibera regionale relativa ai fondi per la progettazione del nuovo presidio ha stanziato più di 7 milioni di euro. Tale cifra è forse stata stornata dai finanziamenti precedentemente assegnati all’ASL CN1 per l’adeguamento antincendio ed antisismico delle tre sedi di Savigliano, Saluzzo e Fossano? E, ad ogni buon conto, perché non si è fatto ricorso alle somme appositamente stanziate dalla Regione per la progettazione degli ospedali rientranti nelle sopracitate delibere di Giunta e di Consiglio?
In definitiva, spiace doversi ripetere, ma non sembra ci siano grosse novità per gli ospedali di Cuneo e Savigliano, solo parole ed annunci. Le istituzioni invece si esprimono attraverso gli atti che stiamo ancora aspettando.
Pd Provincia di Cuneo
Redazione
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