Ospedale di Cuneo, scoppia la grana del direttore amministrativo: “Rinaldi non ha i requisiti”
La denuncia di Boselli e Sturlese dopo la nomina del funzionario comunale da parte dell’ASO. Manassero tira per la giacca Icardi: “Speriamo arrivino certezze”Giorgio Rinaldi poteva assumere oppure no l’incarico di direttore amministrativo dell’ospedale di Cuneo? La questione agitata in queste settimane dalle opposizioni è finita al vaglio del Consiglio comunale, per il tramite di due interpellanze presentate da Giancarlo Boselli (Indipendenti) e Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni).
“La questione è di una semplicità disarmante: riguarda la non osservanza di un articolo di legge citato nello stesso atto di nomina del dottor Rinaldi” fa notare il decano della sinistra civica, ex primario del Santa Croce. Il decreto legislativo 502/1992, all’articolo 3, prevede infatti che chi assume quell’incarico “abbia svolto per almeno cinque anni una qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione”. Un requisito che il neonominato, funzionario comunale entrato in servizio presso l’azienda ospedaliera lo scorso 1 agosto, non possiede: “La Cassazione ha stabilito in analoga situazione la nullità del contratto eventualmente concluso con il soggetto privo dei requisiti” ricorda ancora Sturlese. Un fatto di non poco conto, perché tra gli atti che il direttore amministrativo dovrebbe firmare ci sono documenti rilevanti, compreso l’eventuale partenariato pubblico privato per la costruzione del nuovo ospedale a Confreria.
Sturlese sostiene anzi che sia proprio la posizione di Rinaldi sul PPP ad aver orientato la scelta: “Il precedente direttore amministrativo (Gianfranco Cassissa, ndr) a suo tempo non aveva dato le dimissioni, ma si era detto indisponibile a firmare il partenariato. Probabilmente si è cercato qualcuno che lo fosse”. Prima di ricevere la proposta del commissario ospedaliero Tranchida, Rinaldi era già dirigente amministrativo presso il Comune di Cuneo, dove è in servizio dal 2001, con una parentesi tra il 2007 e il 2010 all’Unione del Fossanese e una collaborazione con funzione di direttore all’Azienda Multiservizi del comune di Fossano. Tra il 1995 e il 2000 era stato dipendente della Provincia di Cuneo.
La perdita di un funzionario esperto nell’amministrazione comunale pone ulteriori questioni, a detta di Beppe Lauria: “In più occasioni abbiamo lamentato che gli uffici fossero carenti, eppure assistiamo al fatto che vengono autorizzati parecchi dipendenti del Comune a svolgere attività al di fuori. È così ininfluente che oggi Rinaldi non ci sia, rispetto alla funzione che aveva nel Comune?”. Sempre dall’opposizione, Giancarlo Boselli rileva: “Stiamo parlando di una persona che ha maturato le condizioni per la pensione e l’aspettativa, in un caso simile, doveva essere ponderata. Invece è stata fatta ‘su richiesta’, senza valutazioni nel merito”.
La “patata bollente” è approdata a palazzo Lascaris, dove il consigliere regionale Ivano Martinetti (Movimento 5 Stelle) ne ha fatto oggetto di un’interrogazione urgente all’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi. Laconica la risposta di quest’ultimo: “Non sono un avvocato e non rilascio pareri legali”. Una replica che lascia interdetta anche la sindaca Patrizia Manassero: “Spero che dall’assessore regionale non arrivi una risposta vaga, ma arrivino delle certezze: c’è o non c’è la sicurezza che il provvedimento assunto sia legittimo?”. Il richiamo all’assunzione di responsabilità vale anche per il commissario del Santa Croce Livio Tranchida: “Ha firmato un provvedimento e se ne assume tutte le responsabilità del caso: auspico che la cautela nel farlo ci sia stata, altrimenti il partenariato e tutti gli altri provvedimenti diventano un problema”.
Andrea Cascioli
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