"Paradriving Piemonte. Ruote e Zoccoli": un'avventura di inclusione e passi di libertà
Per il secondo anno consecutivo, l'evento intitolato Paradriving Piemonte attraversa buona parte della provincia unendo, a bordo di carrozze trainate da cavalli, Cuneo e TorinoIl Paradriving è una disciplina olimpica nel mondo dell'equitazione che, attraverso l'uso della carrozza e di aiuti specifici, permette alle persone con disabilità di cimentarsi in questo sport : è questa la definizione dell'iniziativa che, per il secondo anno consecutivo, ha attraversato l'area della provincia di Cuneo coinvolgendo le persone e le comunità dei territori via via toccati.
Partito dapprima in Emilia Romagna nel 2018, nel giro di qualche anno il Paradriving ha conosciuto una significativa diffusione in altre regioni italiane fino ad arrivare, grazie al supporto e alla lungimiranza di alcune realtà locali attive nell'ambito dell'equitazione, in Piemonte. "Il viaggio, percorso su carrozze a trazione animale, prevede di collegare Cuneo a Torino dall'1 al 5 aprile attraverso cinque tappe stabilite in località intermedie", dice Luca Fatta, operatore sociale del Centro Diurno Eta Beta di Savigliano e tra i promotori dell'iniziativa sui territori di competenza del Consorzio Monviso Solidale. Da Cuneo a Fossano, da Fossano a Savigliano, da Savigliano a Bra e poi a Carmagnola e, infine, a Torino: sono questi i tratti percorsi dalle carrozze che, di volta in volta, sono stati utilizzati da quanti hanno voluto provare l'esperienza di viaggiare senza troppa fretta su strade e vie secondarie a un ritmo cui siamo sempre meno abituati in quest'epoca frenetica, vissuta all'insegna della velocità e dominata dagli spostamenti in automobile.
Nello specifico, la seconda edizione del progetto Paradriving Piemonte organizzato in provincia di Cuneo (i cui promotori sono stati l'ASD Equimaresco di Savigliano e l'ASD Le Terre di Wendy) aveva principalmente lo scopo di coinvolgere ragazze e ragazzi con disabilità frequentanti i Centri Diurni Il Mosaico di Fossano ed Eta Beta di Savigliano per far loro conoscere la disciplina equestre e avere così l'opportunità di vivere, insieme all'istruttore e al personale qualificato presente sulla carrozza durante tutti gli spostamenti, un'esperienza dai forti risvolti relazionali e di contatto diretto con la natura. Purtroppo, le condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato l'area provinciale negli scorsi giorni non hanno però permesso il completo svolgimento delle attività in programma, che gli operatori dei rispettivi Centri Diurni si sono visti perciò costretti a rimodulare.
"Il maltempo ci ha impedito per ovvie ragioni di percorrere in carrozza il tratto Fossano-Genola nella giornata di mercoledì 2 aprile", affermano le Educatrici Professionali Cristina Gosso e Alice Rotondo de Il Mosaico, "ma senza perderci d'animo abbiamo organizzato un pulmino per trasferire i nostri ospiti direttamente a Genola per incontrare la carovana equestre al punto di ritrovo individuato per la pausa pranzo. In ogni caso la mattina, poco prima della partenza da Fossano, hanno potuto comunque assistere ai preparativi delle carrozze e dei cavalli, conoscendo così da vicino le varie manovre che si eseguono prima di ogni viaggio".
Anche le persone frequentanti il Centro Diurno Eta Beta – che avrebbero dovuto salire in carrozza e percorrere il tratto pomeridiano Genola-Savigliano al momento della ripartenza della carovana dopo il pranzo – hanno dovuto fare i conti con un maltempo persistente. "In questo caso anche noi abbiamo cambiato i programmi iniziali e raggiunto il gruppo in località Apparizione, da dove tutti insieme abbiamo viaggiato fino in centro, in piazza Santa Rosa", raccontano Claudia Toma, Luca Fatta e Fabio Schiavone, Educatori Professionali del Centro Diurno saviglianese. "Qui ad aspettarci, oltre al sindaco, c'erano davvero tante persone, l'associazione circense Fuma Che 'Nduma e un piccolo rinfresco".
Le attività del progetto Paradriving Piemonte hanno coinvolto anche altri ospiti del Centro Eta Beta il giorno successivo, giovedì 3 aprile: un primo gruppo da piazza Santa Rosa ha infatti percorso la strada in carrozza fino a Marene; un secondo gruppo, invece, il tratto pomeridiano fino a Bra.
Al di là del maltempo, resta ovviamente valida la grande importanza di un'iniziativa che per il secondo anno consecutivo ha avuto lo scopo di sensibilizzare la comunità verso le tematiche legate alla disabilità, coinvolgendo le persone nella pratica di uno sport che si avvicina alla natura come pochi altri.
Per conoscere meglio il progetto, consultare il sito www.equimaresco.it/paradriving-piemonte-2025.
c.s.

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