"Pedalando tra le aquile": continua sulle Dolomiti l'impresa di Giovanni Panzera
Il cicloturista e documentarista cuneese ha scalato alcuni passi entrati nel mito grazie al Giro d'Italia: dal Pordoi al Sella, passando per il GiauContinua la cavalcata di Giovanni Panzera in questo capitolo invernale di “Pedalando tra le aquile” attraverso le Dolomiti. In questo inverno anomalo scarseggia la neve ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle strade apparentemente pulite perché la presenza di ghiaccio è costante e pericolosa, specialmente quando Giovanni deve affrontare le discese. Del resto le temperature durante il giorno rimangono costantemente sotto lo “0” con punte che raggiungono i -15°. A tutto ciò si aggiungono il vento e la discesa che diminuiscono di parecchi gradi la temperatura percepita, ovvero quella che ci si sente addosso. Le difficoltà di questa avventura invernale non sono limitate alla presenza di ghiaccio ma richiedono a Giovanni uno sforzo supplementare perché l’aria che entra nei polmoni è molto fredda e rende più difficoltoso il respiro, quindi alla normale fatica per la salita si aggiunge anche questa particolare, non facile da gestire.
Ma il cicloturista cuneese continua imperterrito nell’affrontare salite e scalare passi Dolomitici: Pordoi, Sella, Falzarego, Gardena, Giau, Valparola, San Pellegrino, Rolle, Valles che sono nella memoria di tutti; una memoria che ci riporta alle imprese di grandi campioni come Coppi, Bartali, Pantani e molti altri che proprio su queste montagne hanno scritto pagine indelebili della storia del ciclismo. Per Giovanni, raggiungere questi epici colli nel periodo invernale, all’età di 56 anni è un doppio successo, risultato di un duro e costante allenamento durato ininterrottamente nei mesi invernali sulle “sue” montagne del cuneese. Fuori dalle strade principali le piste sono innevate e ghiacciate ma anche in questo caso Giovanni ha saputo come affrontare questi percorsi, sostituendo i copertoni invernali con quelli chiodati. In questo modo ha raggiunto angoli suggestivi come la borgata Fuciade che è considerato uno dei luoghi più caratteristici e magici dei “Monti Pallidi” dove si respira l’autentico ambiente dolomitico.
Un viaggio, una avventura che è l’occasione di innumerevoli incontri. Dopo un primo momento di stupore - visto che non si incontrano altri ciclisti - scatta la domanda: “Da dove vieni?” ed è dalla risposta che l’incontro diventa così l’occasione per far conoscere il territorio del cuneese. Un territorio di cui Giovanni è orgoglioso ambasciatore del cicloturismo cuneese nel mondo e che racconta sempre con tanto entusiasmo. Pedalando tra le Aquile, imprese sportive, avventure, viaggi che portano le terra cuneese sulle montagne d’Europa.
“Ringrazio tutte le persone e le aziende e gli Enti – continua Giovanni – che mi sono a fianco da anni in questo grandioso progetto; a partire dalla Merlo spa nella persona del Cav. Amilcare Merlo, all’ATL del Cuneese, alle Alpi del Mare, alla Thor di Busca, alla Confartigianato ANCOS, al Comune di Cuneo, al Panthlon Cuneo e a tutti i media: televisivi, radiofonici, web e della carta stampata”.
c.s.
CUNEO giovanni panzera