Punta Tempesta
Montagna
La zona di Marmora, in Val Maira, rappresenta un vero paradiso sia per gli escursionisti che per gli sciatori.
Come in altre regioni di montagna, anche qui i racconti e storie di masche hanno trovato terreno fertile nella mente della gente. Non esistono documentazioni precise su questo argomento poichè i racconti venivano tramandati da generazione a generazione e conservati nelle tradizioni.
A monte della borgata Tolosano, (da dove ha inizio la gita che vi propongo), si narra che ci fosse il ritrovo delle masche.
Solo per citare una storiella, si diceva che un giovanotto della frazione di Reinero era innamorato di una ragazza di Arata. Si recava di sera durante la veglia nella stalla e la ragazza, stanca dell’insistente corteggiamento, pensò di fargli uno scherzo: gli infilò di nascosto un campanello nella tasca. Ad una certa ora il giovanotto riprese il cammino di ritorno e, per la paura delle masche, si mise a correre, ma più correva più il campanello suonava. Convinto dalla loro presenza, si spaventò a morte e corse fino allo sfinimento da Arata a Reinero.
Rimase poi scapolo e restò il ricordo del campanello.
Le masche spaventavano taluni, ma l’astuzia di altri superava le masche.
Ritornando alla nostra gita sulle ciastre, raggiungiamo Tolosano (1.502 m.), frazione ricca di interessanti elementi architettonici: pilastri rotondi, balconate in legno e numerosi affreschi sulle case.
Ci incamminiamo lungo la carrozzabile che risale il vallone in direzione del Colle d’Esischie per raggiungere prima le grange Pieccia (1.895 m.) e quindi le grange Lauset (1.975 m.).
Da questo punto abbandoniamo la rotabile e proseguiamo verso est, senza un tracciato fisso, tenendoci però sulla sinistra del costone che scende dal Bric dell’Oliveto. Tralasciamo il percorso per il colle Sibolet e dopo aver superato la depressione dell’Oliveto puntiamo verso nord-est. Raggiungiamo il crinale e ci affacciamo sul vallone del Sibolet mantenendo il versante di Marmora.
L’ultimo tratto, più impegnativo, ci conduce a Cima Tempesta (2.679 m.). Da questo punto se abbiamo la fortuna di trovare una giornata limpida, possiamo godere di un panorama veramente eccezionale che spazia sulle cime circostanti fino al Monviso.
Il ritorno alla borgata Tolosano si effettua lungo l’itinerario di salita.
Pur essendo un’escursione che non presenta difficoltà particolari, è sempre necessaria una certa cautela specialmente nell’affrontare la parte finale, abbastanza lunga. In caso di nebbia è fondamentale la conoscenza del luogo e un buon senso dell’orientamento.
Il dislivello è di circa 1.200 metri, con un tempo di percorrenza di circa tre ore e mezza/quattro ore di salita, volendo possiamo sempre abbreviare il percorso pur mantenendo la bellezza e l’importanza della nostra gita.
Come in altre regioni di montagna, anche qui i racconti e storie di masche hanno trovato terreno fertile nella mente della gente. Non esistono documentazioni precise su questo argomento poichè i racconti venivano tramandati da generazione a generazione e conservati nelle tradizioni.
A monte della borgata Tolosano, (da dove ha inizio la gita che vi propongo), si narra che ci fosse il ritrovo delle masche.
Solo per citare una storiella, si diceva che un giovanotto della frazione di Reinero era innamorato di una ragazza di Arata. Si recava di sera durante la veglia nella stalla e la ragazza, stanca dell’insistente corteggiamento, pensò di fargli uno scherzo: gli infilò di nascosto un campanello nella tasca. Ad una certa ora il giovanotto riprese il cammino di ritorno e, per la paura delle masche, si mise a correre, ma più correva più il campanello suonava. Convinto dalla loro presenza, si spaventò a morte e corse fino allo sfinimento da Arata a Reinero.
Rimase poi scapolo e restò il ricordo del campanello.
Le masche spaventavano taluni, ma l’astuzia di altri superava le masche.
Ritornando alla nostra gita sulle ciastre, raggiungiamo Tolosano (1.502 m.), frazione ricca di interessanti elementi architettonici: pilastri rotondi, balconate in legno e numerosi affreschi sulle case.
Ci incamminiamo lungo la carrozzabile che risale il vallone in direzione del Colle d’Esischie per raggiungere prima le grange Pieccia (1.895 m.) e quindi le grange Lauset (1.975 m.).
Da questo punto abbandoniamo la rotabile e proseguiamo verso est, senza un tracciato fisso, tenendoci però sulla sinistra del costone che scende dal Bric dell’Oliveto. Tralasciamo il percorso per il colle Sibolet e dopo aver superato la depressione dell’Oliveto puntiamo verso nord-est. Raggiungiamo il crinale e ci affacciamo sul vallone del Sibolet mantenendo il versante di Marmora.
L’ultimo tratto, più impegnativo, ci conduce a Cima Tempesta (2.679 m.). Da questo punto se abbiamo la fortuna di trovare una giornata limpida, possiamo godere di un panorama veramente eccezionale che spazia sulle cime circostanti fino al Monviso.
Il ritorno alla borgata Tolosano si effettua lungo l’itinerario di salita.
Pur essendo un’escursione che non presenta difficoltà particolari, è sempre necessaria una certa cautela specialmente nell’affrontare la parte finale, abbastanza lunga. In caso di nebbia è fondamentale la conoscenza del luogo e un buon senso dell’orientamento.
Il dislivello è di circa 1.200 metri, con un tempo di percorrenza di circa tre ore e mezza/quattro ore di salita, volendo possiamo sempre abbreviare il percorso pur mantenendo la bellezza e l’importanza della nostra gita.
Luciano Giordano
CUNEO sentieri montagna domenica