Quando i nostri compagni animali ci lasciano
Una riflessione per chi deve affrontare la scomparsa del proprio amico a quattro zampeChi ha un gatto o un cane o qualsiasi compagno non umano può facilmente capire la gioia che danno alle nostre vite, la portata di insegnamenti che recano con sé e il vuoto che lasciano quando se ne vanno per sempre. Tina è stata con noi quasi 13 anni e, dopo una lunga malattia, se ne è andata pochi giorni fa: da allora la sua assenza risuona nelle stanze, disegna un futuro malinconico che, senza le sue fusa e il suo affetto, sarà completamente diverso.
Ma tante cose ha donato ai nostri cuori: l’amore incondizionato che va senza rancori né offese, la capacità di passare sempre oltre e quella gentilezza gratuita, che dovremmo tutti indossare. Una gentilezza che tutti dovremmo avere nei confronti di chi sta attraversando un lutto. “Era solo un gatto” è ancora la frase che molti si sentono dire in risposta ad una comunicazione di dolore di questo genere. Se da un lato è decisamente aumentata la sensibilità nei confronti degli amici a quattro zampe, ancora tanta strada vi è da fare per sostenere chi sta affrontando un momento difficile e si trova in una situazione di solitudine emotiva.
E ancora, il mio pensiero va a quegli animali che non hanno avuto la fortuna di vivere gli ultimi momenti della propria vita come la mia Tina: nel lettone dei suoi “genitori” umani, tra le coccole, le cure e la vicinanza di chi l’ha amata, avvolta in una morbida coperta e accanto una borsa di acqua calda. Secondo la Lav, sono in circa 600 mila i cani randagi in Italia e più di 2 milioni e mezzo i gatti: “Vagano per le strade in cerca di cibo, riparo, forse una carezza”. Anche nel nostro piccolo possiamo fare tanto: offrire una manciata di crocchette, una ciotola d’acqua e un riparo nelle sere d’inverno e nei pomeriggi d’estate e chissà che la bontà, che noi diamo oggi, verrà ricambiata domani.
Federico Mellano
CUNEO animali