Robaldo ricorda i giorni dell’alluvione del 1994: “È la prevenzione la strada che ci deve guidare”
Il presidente provinciale commemora tutte le persone che hanno perso la vita in quelle tremende giornate e chi da tutta Italia aiutò i paesi colpiti dalla piena“Il 4-5-6 novembre di 28 anni fa sono indelebilmente scolpiti nella memoria dei cuneesi, in particolare di quei concittadini che risiedono nei paesi che affacciano sul fiume Tanaro e nell’intero bacino dello stesso fiume. La mia memoria va a quei giorni quando, bambino di 9 anni, insieme al mio papà provammo a recarci a Ceva e ci fermammo nei pressi del cimitero perché impossibilitati a proseguire. Ho nitido il ricordo del Tanaro che invade tutto”. Lo dichiara il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo, in occasione del 28simo anniversario della alluvione del 1994.
Ancora più nitido, per il 37enne sindaco di Mondovì e neopresidente, “è il ricordo di qualche giorno dopo, quando i cittadini di ogni Comune - aiutati dalle forze armate, dalle forze dell’ordine e da migliaia di volontari provenienti da tutta Italia - si rimboccarono le maniche ed iniziarono a spalare il fango, a riconquistare ciò che la piena ed il dissesto avevano provato a sottrarre loro. Il mio pensiero oggi va a quei momenti ed a tutte quelle persone che hanno perso la vita in quelle tremende giornate”.
“Da allora - conclude - sono stati fatti passi enormi anche se i cambiamenti climatici stanno ulteriormente impegnandoci nel migliorare ancora ciò che è stato realizzato. È la prevenzione la strada che ci deve guidare ed in questo senso siamo tutti al lavoro quotidianamente, a partire dal servizio di Protezione Civile”.
Redazione
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