"Sanità regionale in codice rosso: il caso del NUE di Saluzzo"
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Edmondo Arcuri, segretario provinciale Filcams-CGILRiceviamo e pubblichiamo.
La creazione di un servizio di attivazione emergenza in aree non coperte da segnale cellulare è sicuramente una buona notizia, perchè vede la tecnologia a servizio della persona e non viceversa. Possiamo ben capire la soddisfazione dell'assessore Icardi per l'affidamento, all'ASL Zero, di tale servizio, ma dobbiamo sottolineare che il riconoscimento delle competenze degli operatori del 112 avviene tramite l'applicazione di Contratti Nazionali che parimenti valorizzano professionalmente ed economicamente questi lavoratori e queste lavoratrici.
Infatti accade che gli operatori del 112 della Centrale di Saluzzo, non siano pubblici dipendenti ma bensì dipendenti di AMOS, a cui la CN1 da anni affida la gestione di un servizio fondamentale come quello del Numero Unico dell'Emergenza.
Dipendenti privati a cui, inoltre, viene applicato il CCNL Multiservizi e non il CCNL Sanità Privata, maggiormente presente in Amos e di cui da tempo, la FILCAMS-CGIL di Cuneo, ne richiede l'estensione a tutte/i le lavoratrici/tori dei servizi di Amos. In parole povere: le/gli operatrici/tori del NUE di Saluzzo, lavorano più ore settimanali, sono pagati meno e con meno tutele e diritti.
Abbiamo partecipato convintamente all'iniziativa del 20 aprile scorso, a sostegno della Sanità Pubblica, eravamo presenti in Piazza Europa anche in rappresentanza dei dipendenti Amos, il cui operato è, da oltre 15 anni, fondamentale per l'erogazione del servizio pubblico. Riteniamo che le rivendicazioni di queste/i lavoratrici/tori siano parte integrante della più ampia mobilitazione regionale sulla Sanità. La Regione deve dare risposte positive a queste istanze invece di autocelebrarsi e "fare le nozze con i fichi secchi", a fronte di una situazione sanitaria regionale da "codice rosso".
Il Segretario Generale FILCAMS-CGIL di Cuneo Edmondo Arcuri
Redazione
SALUZZO Cgil