“Sanrito-Piccolo Festival di Grandi Canzoni”: un “rito” che mette al centro la musica di qualità
Cantautori e band hanno tempo fino al 5 dicembre per inviare la loro canzone inedita, originale e con testo rigorosamente in italianoÈ ripartita la macchina “Sanrito- Piccolo Festival di Grandi Canzoni”. Il Festival, all'8a edizione, ormai un'istituzione cuneese per cantautori e band della scena locale e non solo, è diventato quel "rito" che si prefiggeva di essere. Un festival che, nella forma, con i presentatori e le presentatrici, le vallette, l'orchestra, i fiori, gli ospiti “stranieri”, la sigla, le interviste, il gioco dei gossip e il gran galà, richiama il più noto Festival di Sanremo creando però, nella sostanza, un evento totalmente unico in cui è protagonista la musica non preconfezionata o mainstream. La musica vera e di qualità, che sa di fatica, sudore e sala prove. Sette, ad oggi, le edizioni in cui il rito è stato officiato sotto l'ala del suo patron Juan Carlos Cid Esposito che ha ospitato le prime quattro edizioni a “L'Isola Condorito” di Margarita, dove “Sanrito” è nato. Il nome richiama un club che è stato uno degli ultimi avamposti della musica live nella provincia cuneese, locale dove si respirava una particolare atmosfera che frequentatori e nostalgici ben ricorderanno. Dal 2019 il Festival si è trasferito allo Spazio Varco&Auditorium Foro Boario che anche quest'anno, in concomitanza con il Festival ligure, il 10 e l'11 febbraio, ospiterà i concorrenti accompagnati dall'orchestra, “cuore pulsante” della kermesse. Quest'anno saranno 12 i cuori che battono a ritmo di musica: Agnese Valmaggia (batteria), Ben Newton (basso), Maurizio Guzzi (chitarra elettrica), Sebastiano Dotta (chitarra elettrica), Marco Santullo (chitarra acustica), Tommaso Sorba (tastiere) Giaime Mannias (percussioni, fiati e voci), Tom Newton (armonica e voci), Sergio Caputo (violino), Nicolò Bottasso (tromba e violino), Riccardo Sala (sax tenore) e Elia Zortea (trombone). “Il Condorito, con la sua magia, era l'unico locale che potesse ospitare la nascita di un progetto del genere. Tutto è nato da un'idea di Michele Dimiccoli, a dicembre 2014, in un contesto di amici e appassionati: al centro la musica prodotta dal basso e la collaborazione. In meno di due mesi -Sanrito ha debuttato a febbraio 2015- abbiamo creato uno spettacolo diverso da un concerto usuale, individuando l'orchestra nel gruppo dei Crazy Power Flowers e chiamando, noi organizzatori, i concorrenti scelti tra i nostri amici. Dalla seconda edizione in avanti abbiamo creato un bando per inviare le candidature e da quel momento abbiamo iniziato a crescere” spiega Francesca Fiocco, organizzatrice dell'8a edizione insieme ad Amina Marini. La 7a edizione, quella del 2021 e della pandemia, si è tenuta online, con uno sforzo non indifferente di tutti i volontari e professionisti grazie ai quali il festival vive, persone che hanno saputo tirar fuori super poteri come quegli “Heroes” a cui l'edizione era dedicata. Uno stop c'è stato solo nel 2022 per volontà degli organizzatori, una forma di protesta per porre l'attenzione sulle difficoltà dei lavoratori dello spettacolo: figure essenziali, spesso dietro le quinte, senza le quali lo show non esisterebbe. “Sanrito è nato dal basso. Fin dalla prima edizione ci siamo sempre autofinanziati con la biglietteria, con il crowdfunding e l'aiuto degli sponsor". Ma quest'anno vogliamo arrivare a dare una dignità economica a tutti quei professionisti del mondo dello spettacolo che mettono le loro competenze, il loro tempo e la loro passione per costruire un festival di qualità che, negli anni, è cresciuto superando i confini provinciali e regionali. Le ore di lavoro per un progetto del genere sono tantissime: dagli aspetti organizzativi e promozionali fino ai week end di prove dell'orchestra che arrangia i brani dei concorrenti per accompagnarli nelle serate del festival. Il nostro cavallo di battaglia, per questa edizione, è riuscire a trasformare in opportunità lavorativa l'espressione artistica, impegnandoci a cercare fondi e sostenitori. Puntiamo a essere riconosciuti come evento culturale importante per la città" continua Francesca Fiocco. Con la speranza che non resti il sogno di chi crede che la musica sia cultura e non solo un mezzo per "farci tanto divertire", come sosteneva qualcuno tempo fa. Per inviare la propria candidatura c'è tempo fino al 5 dicembre. Possono partecipare esordienti e professionisti, solisti e band, senza limiti di età e genere musicale con brani rigorosamente in italiano, inediti e originali e non pubblici. I concorrenti selezionati verranno annunciati pubblicamente il 16 dicembre in una serata all'Open Baladin. Il bando completo è scaricabile sulla pagina www.sanritofestival.it. Il Festival ha il patrocinio del Comune di Cuneo e la collaborazione di Open Baladin, ATS Service, Wsf Collective, Varco e Auditorium Foro Boario, Rima Maja, Fuori Tempo, Magazzino sul Po, Collettivo Zaratan e Zoè in città, Birrovia Vecchia Stazione, 12100 Beers’ hop, Emmaus Cuneo, Al Cappello Alpino, Binario69, Non è la RADIO.
Francesca Barbero
CUNEO Sanrito