Seminario Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, tra ieri e oggi le sessioni del Piemonte
Otto le aree individuate, una ai confini della Granda (Carmagnola). Marnati: "Sono tutte tecnicamente non idonee"Sessione dedicata al Piemonte, quella che si è svolta oggi e che proseguirà domani, al seminario nazionale sul Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, evento promosso da Sogin dopo la pubblicazione della Cnapi (Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito e il Parco Tecnologico, pubblicata il 5 gennaio 2021).
Nel corso dell’intervento, propedeutico all’illustrazione del corposo documento, frutto di un’istruttoria fatta dalle strutture tecniche di Regione e Arpa sulla scorta di banche dati, piani e programmi più aggiornati, l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati ha sottolineato: “Ci aspettiamo che Sogin nella successiva elaborazione della Cnai (Carta Nazionale aree idonee, ndr) tenga conto di tutte le nostre osservazioni e le proposte tecniche presentate non solo dalle istituzioni, dagli Enti e dalle associazioni, ma da tutti coloro che si sono spesi per esaminare i documenti e dare così il loro contributo”.
“Nel prosieguo della procedura che dovrà portare all’individuazione del sito – ha aggiunto l’assessore – la Regione, come previsto dalla legge regionale del 2010 e come già avviene da anni, assicurerà l’attività permanente di analisi, controllo e informazione, attraverso le attività del tavolo della trasparenza e del tavolo tecnico nucleare per garantire che il processo coinvolga tutti i soggetti interessati e si svolga nei tempi e nei modi previsti dalla legge”.
“Le osservazioni, che riguardano temi specifici, come sismicità, geologia, idrogeologia, acque sotterranee, trasporti, risorse agricole, aree naturali protette, aree dismesse, industrie “Seveso”, urbanistica e tutela del paesaggio – ha concluso l’assessore -, alla luce dell’istruttoria, portano a considerare tutte le 8 aree tecnicamente non idonee”.
Il documento, la cui trasmissione a Sogin è stata approvata nel giugno scorso dalla Giunta, contiene osservazioni e proposte tecniche con una duplice finalità: da una parte verificare la corretta applicazione dei criteri utilizzati da Sogin per l’esclusione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico e dall’altra fornire dati ed elementi di approfondimento per la redazione della Cnai. Due aree sono state individuate in provincia di Torino, a Caluso-Mazzè-Rondissone (515 ettari) e Carmagnola (165), ai confini con la provincia di Cuneo. Tutte le altre si trovano nell'Alessandrino: a Oviglio (184 ettari), Castelletto Monferrato-Alessandria-Quargnento (828 ettari), Fubine-Quargnento (235), Bosco Marengo-Frugarolo (211), Castelletto Bormida-Sezzadio (469) e Bosco Marengo-Novi (387).
Redazione
CUNEO Piemonte - Carmagnola - Deposito rifiuti radioattivi