Sulle Alpi piemontesi mezzo chilo di rifiuti ogni chilometro di sentieri
Il dato emerge da una ricerca concotta da European Research Institute e Politecnico di Torino su quasi 200 chilometri di sentieriLe Alpi rischiano di diventare "montagne di plastica”. Nella neve caduta in alta quota sono presenti microplastiche, anche nelle aree più selvagge. E poi bottiglie, frammenti di piatti e bicchieri, particelle di gomma. Materiale non solo abbandonato dagli escursionisti, ma anche trasportato dai fenomeni atmosferici. Lo ha rilevato la ricerca - citata dall’Ansa - dello European Research Institute (Eri) con il Politecnico di Torino che ha analizzato i campioni raccolti. Nell’ambito di questo studio nel 2021 sono state effettuate 23 escursioni, durante le quali sono stati puliti 197 km di sentieri con la raccolta di 98 kg di rifiuti di plastica raccolti (circa mezzo chilo a km). Sono venti i campioni di neve prelevati in cinque aree delle Alpi occidentali, dal versante piemontese del Gran Paradiso alle Alpi Marittime, con 238 volontari coinvolti. Il progetto, il primo sulle Alpi di queste dimensioni, è realizzato con l'associazione gestori rifiuti alpini e si articola su più aspetti: sensibilizzazione all'inquinamento da plastica, educazione, formazione, prevenzione, ricerca.
Hanno partecipato al progetto quattro rifugi alpini “pilota” (tra i quali il Pagarì in alta valle Gesso), 8 scuole, 33 classi, 660 studenti. Sono stati organizzati 19 eventi di formazione per professionisti della montagna, 56 ore, con 380 partecipanti. "Con il nuovo progetto CleanAlps, che durerà fino al luglio 2023 finanziato da The North Face Explore Fund - spiega Franco Borgogno, responsabile Progetti Ambientali dello European Research Institute - arriveremo a 40 interventi di pulizia sui sentieri di tutte le Alpi nord-occidentali, formeremo professionisti della montagna e relativi amministratori, e svolgeremo ulteriori interventi educativi nelle scuole". "Una Università pubblica al servizio del Paese si deve impegnare per proteggere e salvaguardare uno tra i beni più preziosi che abbiamo, le Alpi", sottolinea Debora Fino, Resources Manager del Green Team del Politecnico di Torino, che ha coordinato il progetto con l'ingegnere Camilla Galletti.
Redazione
CUNEO Montagna