Trapianti: il Piemonte si colloca tra le regioni italiane più virtuose
Ultimo caso unico al mondo: il cuore che batte fuori dal torace donato da una sessantenne cuneese e trasportato fino a Torino per salvare la vita ad un uomoIl sensazionale trapianto avvenuto qualche mese fa che, per la prima volta al mondo, ha trasportato da Cuneo a Torino, un cuore che batte anche fuori dal torace, donato da una paziente di 62 anni che ha perso la vita a causa di un arresto cardiaco, è stato l’ulteriore conferma che la regione Piemonte è tra le prime - insieme a Veneto, Emilia Romagna e Sardegna - per l’attività di donazioni e trapianti. Nell’ultimo anno poi, c’è stato un incremento di segnalazioni di potenziali donatori, per una percentuale che supera il 70 per cento per milione di popolazione. Un dato superiore alla media nazionale che si colloca sul 50,5. Per questo il Piemonte può essere considerato tra le realtà più virtuose nel settore.
Questo ottimo risultato è reso possibile grazie all'attività sinergica che viene svolta da tutto il Sistema Sanitario Regionale, a partire per esempio dai Pronto Soccorso, dalle terapie intensive, passando per le Neurochirurgie e Neurologie e da tutti quei reparti che trattano le patologie tempo-dipendenti, ossia dove poco o niente si può programmare ed il tempo è fondamentale.
Inoltre il percorso di donazione e trapianto coinvolge moltissime discipline ed essendo, come detto, un settore che non è programmabile nella sua attività, impone ulteriori criticità che si superano grazie all'impegno di tutta la rete. Rete che, come si è visto nell’innovativo trapianto avvenuto tra donatrice cuneese e ricevente torinese, funziona in maniera eccellente anche tra le diverse strutture piemontesi.
NaMur
CUNEO Trapianti